Giornalista per caso

BONUCCI CHOC: PALAZZI CHIEDE 3 ANNI E 6 MESI


ROMA - Nemmeno il tempo di metabolizzare la richiesta di 15 mesi di squalifica per Antonio Conte che la Juventus deve subire un altro doppio colpo: 3 anni e 6 mesi per Leonardo Bonucci e un anno per Simone Pepe. Sono queste le proposte di squalifica presentate ieri da Stefano Palazzi a seguito di una giornata che già dalla mattina non aveva fatto mancare spunti polemici. Sibillino Riccardo Donzelli, legale di Filippo Carobbio: «Chi ha mandato Stellini da Carobbio per combinare la partita AlbinoLeffe-Siena? Questo è il buco nero del processo: quando avremo questa risposta, capiremo alcune cose. Volete sapere se mi riferisco a Conte? Per noi è un punto evidenziato dalla dichiarazione allegata da Stellini alla propria richiesta di patteggiamento e non chiarita dalle arringhe difensive ascoltate ieri».Simone Giuliani, l’altro avvocato del calciatore del Siena, ha preferito invece sottolineare come Carobbio «ha avuto il coraggio di rompere il muro dell’omertà. Ha riconosciuto i propri errori e sta pagando ma è inaccettabile che debba continuare a subire gravi minacce, reiterate calunnie e aggressioni verso la propria famiglia». È una parentesi polemica che precede almeno sei ore durante le quali la metà dei soggetti andati a giudizio per il filone di Bari ricorre al patteggiamento. Tra questi, nella lunga lista compaiono la Sampdoria (1 punto e 30mila euro), il Bari (-5 e 80mila euro), Cristian Stellini (6 mesi in continuazione), Alessandro Parisi (2 anni e 10mila euro), Filippo Carobbio (altri 2 mesi), Carlo Gervasoni (un altro mese) e Bortolo Mutti (4 mesi).Bonucci (che oggi dovrebbe essere in aula e effettuare una dichiarazione spontanea) e Pepe decidono invece di andare al dibattimento, scontrandosi con le dure richieste di pena della Procura Federale. Non sono gli unici: chiesti 5 anni più la preclusione per l’ex presidente del Lecce, Pierandrea Semeraro, 4 anni per Nicola Belmonte, 3 anni e 6 mesi per Simone Bentivoglio, Salvatore Masiello e Giuseppe Vives, 3 anni per Daniele Portanova, Stefano Guberti e Daniele Padelli, un anno per Marco Di Vaio, -2 punti e 50mila euro per il Bologna, la retrocessione in Lega Pro e -6 per il Lecce, mentre per l’Udinese 50mila euro di ammenda.Palazzi ha poi motivato la mano pesante nei confronti dei due calciatori della Juventus: «Bonucci parla di contraddittorietà nelle dichiarazioni di Masiello. Per noi sono solo semplicemente progressive ma non contraddittorie. Riguardo a Pepe, l’avvenuta telefonata è comprovata, anche se non esiste materiale probatorio dalla Procura ordinaria. Quando si parla della Ferrari, è un elemento qualificante, visto che non ci risulta che Andrea Masiello abbia mai conosciuto Pepe e quindi questa sua passione ha potuto soltanto ascoltarla da altri». E quindi, secondo il procuratore, da Salvatore Masiello nella telefonata incriminata.Per conoscere la difesa dei due calciatori bisognerà attendere la giornata di oggi anche se il fatto che Parisi, patteggiando, non abbia utilizzato l’articolo 24 (collaborazione) per Udinese-Bari sembra indebolire la tesi accusatoria. La Commissione Disciplinare ha intanto ammesso l’acquisizione di tutta «la produzione documentale, anche in formato digitale, salvo poi valutarne la rilevanza». Tra i nuovi documenti ammessi, entra nel procedimento anche il video della partita Udinese-Bari del 9 maggio 2010 e gli articoli di giornale relativi al match.Ieri non sono mancati elementi d’interesse anche fuori dall’aula. Se il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha suggerito di «rispettare l’autonomia di chi decide», durante una pausa Daniele Portanova si è lasciato andare ad un breve sfogo: «Vorrebbero che ammettessi una telefonata che non ho mai fatto. Io, però, sono pronto a fare ricorso in qualsiasi sede». E a chiamare in causa anche Gianni Morandi che era con lui quella sera nella quale avrebbe dovuto effettuare la telefonata per la quale è accusato. Possibilità che il presidente Sergio Artico gli ha negato.Intanto nell’ambito della seconda tranche di indagini sul calcio scommesse a Bari, ascoltati Andrea Ranocchia – che si è avvalso della facoltà di non rispondere - e Jean Francois Gillet che ha invece risposto alle domande dei pm (verbale secretato). Entrambi sono indagati. Prima dei due ex giocatori del Bari, interrogato Angelo Iacovelli, all’epoca factotum della squadra. Non è escluso, benché a entrambi non sia stata mossa alcuna accusa, che in futuro possano essere ascoltati anche Antonio Conte e Giorgio Perinetti, tra i tesserati del club pugliese nel 2008-09. STE CARARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 04-08-12