Giornalista per caso

CALCIOSCOMMESSE: PALAZZI PUNTA ANCORA SU MASIELLO MA LA CORTE FEDERALE CREDE A BONUCCI E PEPE


ROMA - Il processo-flash è già terminato. Ieri alle ore 17 il presidente della Corte di Giustizia federale, Gerardo Mastrandrea, ha chiuso la fase dibattimentale del secondo grado di giudizio del procedimento sul calcioscommesse: «Siamo chiamati a un lavoro oneroso ma cercheremo di far uscire il dispositivo entro domani». Camera di consiglio durata sino alle 23. Oggi, dopo nuovo incontro, le sentenze.Rispetto a lunedì – quando era stato preso in esame il filone di Cremona - ieri per quello di Bari il procuratore Palazzi ha recuperato il ruolo del grande accusatore appellandosi contro le assoluzioni di Pepe, Bonucci, Salvatore Masiello, Belmonte, Di Vaio, la derubricazione in omessa denuncia del reato di Portanova, l’annullamento dell'ammenda all'Udinese e la cancellazione del -2 al Bologna, decise dalla Commissione Disciplinare in primo grado. L’intento di Palazzi, è stato soprattutto quello di restituire credibilità al pentito Andrea Masiello, allegando articoli di giornale, nell’impossibilità di produrre i verbali, «che dimostrano la validità delle dichiarazioni di Masiello, avvalorate da Lanzafame, alla Procura di Bari». Riguardo a Bonucci, invece, «il fatto che si trovasse in ritiro con la Nazionale non rappresenta un alibi – ha spiegato - Masiello aveva avuto modo di parlare della proposta alterativa in pullman». E su Pepe: «Anche sotto il profilo dell'argomentazione spesa in via subordinata dalla Disciplinare, ossia che il calciatore non avrebbe eventualmente compreso il contenuto della telefonata, non si può accettare. Se poi la Corte non ritiene che la proposta di Masiello a Bonucci e Belmonte non sia stata accettata, chiedo in via subordinata la derubricazione in omessa denuncia per i due». Pronta la replica del legale Bianchi: «Andrea Masiello si contraddice e mente. Bonucci è invece una persona credibile, come ha detto la Procura di Bari, che non lo ha mai indagato ma lo ha ascoltato soltanto come persona informata sui fatti. Per Masiello ci sono solamente contraddizioni. Inizialmente questa partita non esiste ma più avanti chiede di essere ascoltato nuovamente dalla Procura perché ha una sola preoccupazione: a fronte di un illecito contestato, non vuole rischiare il reato associativo. Ecco perché poi corregge il tiro, rivelando di aver parlato con i compagni di squadra. E quando gli viene fatto notare che Bonucci non poteva essere al campo, osserva che il colloquio era avvenuto prima della partenza per la Nazionale. Soltanto alla fine, ricorda di avere parlato con Bonucci sul pullman, nel viaggio verso Udine». Su Pepe, laconico il commento del legale Chiappero: «Non c'è la prova della telefonata fatta da Salvatore Masiello. Se non c'è, non c'è. Per questo il proscioglimento della Disciplinare va confermato in toto». E questo è l'orientamento della Corte Federale, almeno per i due calciatori della Juventus. Diverso, invece, il discorso per Conte: il tecnico spera nel forte sconto che qualora arrivasse non dovrebbe però essere superiore ai 2-3 mesi. STE CARARTICOLO PUBBLICATO SUL MESSAGGERO IL 22-08-12