Giornalista per caso

BALDINI SALUTA, ROMA TRA BIELSA E GARCIA


ROMA. L'addio era oramai nell'aria. Ma che Baldini risolvesse il contratto con la Roma prima che il club annunciasse il nuovo tecnico, non se lo aspettavano in molti. Anzi, forse nessuno. E invece, poco dopo le 18 di ieri, è apparso un comunicato sul sito giallorosso: «L'As Roma rende noto di aver risolto consensualmente il rapporto professionale con il Dottor Franco Baldini. Le operazioni calcistiche restano affidate al direttore sportivo Walter Sabatini che riporterà direttamente al CEO Italo Zanzi». La nota poi è proseguita con i ringraziamenti di rito: «Ringraziamo Franco Baldini per il lavoro svolto al servizio dell'AS Roma nel corso delle due stagioni passate. Baldini ha avuto un ruolo importante nel lancio del nostro progetto. Gli auguriamo il meglio per le sue attività future», ha dichiarato il presidente Roma, Pallotta. Al momento non sono previsti nuovi innesti anche se Unicredit gradirebbe l'arrivo di un suo uomo: Montali.SABATINI AL COMANDO Un addio, che si somma a quello di Stekelenburg visto che ieri è stata ufficializzata la cessione del portiere al Fulham per 5,6 milioni (di cui uno andrà all'Ajax). Un divorzio che nasce dai mancati risultati ottenuti sul campo ma che trova seguito nella lotta di potere interna al club, nelle incomprensioni con Pannes - braccio destro di Pallotta - alle quali si è aggiunta negli ultimi mesi la querelle legata all'offerta del fantomatico sceicco Al Qaddumi. Proprio in quelle settimane si è consumato lo strappo, con accuse reciproche all'interno di Trigoria sulla responsabilità da attribuire - di fronte alla proprietà americana - per quella che poi si è rivelata una farsa. Una resa di conti dalla quale è uscito sconfitto. Erano oramai mesi che il suo peso nelle decisioni era venuto meno. Un esempio? Il logo della discordia, quello modificato dalla società, aveva avuto modo di vederlo solamente il giorno prima della presentazione, senza poter esprimere un parere o dare un consiglio. Aveva poi suggerito di modificarlo: proposta rimandata al mittente. TESTA A TESTA Un divorzio che per un giorno ha messo in secondo piano la querelle-allenatore. La candidatura di Blanc sembra aver perso diversi colpi anche perché era proprio Baldini a sostenerla con più forza. Ora il vuoto di potere lasciato dal dg, potrebbe essere colmato da un «tecnico con il profilo del manager». Questo è il poco o nulla che è trapelato ieri da Trigoria. E non sembra un caso dunque che Sabatini abbia allacciato nelle ultime ore contatti con l'entourage di Mancini. L'affaire appare comunque molto complicato. A partire dalle richieste economiche del tecnico (5 milioni a stagione) che non rappresentano comunque l'ostacolo più arduo. Quello è dato infatti dalle garanzie che il tecnico di Jesi esigerebbe sia a livello di mercato (la Roma non sembra avere la possibilità di allestire la squadra che vorrebbe) che sull'effettivo potere che poi potrebbe (e vorrebbe) avere a Trigoria. Per ora, in attesa di nuove sorprese che alimentano una telenovela che dura oramai da 4 mesi, restano in corsa in due: Garcia e Bielsa. Il francese piace molto a Sabatini, costa meno (1,5 milioni) dell'argentino ma l'incertezza è legata a come potrebbe reagire la piazza, oramai in subbuglio (oltre alla petizione di 21mila firme per sollecitare l'addio del management, ieri nuova protesta con striscione nella partita inaugurale dell'Under 21 in Israele: 'Ridateci la Roma') a fronte dell'ennesima scommessa. Questo spiega il ritorno di fiamma per Bielsa. El Loco ha sempre affascinato il ds, pur consapevole del rischio che correrebbe ingaggiando il tecnico sudamericano. Lo scorso anno, prima di Zeman, ci fu un incontro di cortesia tra le parti a Madrid ma l'ex ct del Cile era ancora sotto contratto con l'Atletico Bilbao. Ora è libero (anche se richiesto dal Santos) e chiede 4 milioni all'anno. Se dovesse abbassare leggermente le pretese, potrebbe spuntarla al fotofinish. STE CARARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 06-06-13