Giornalista per caso

UNICREDIT-ITALPETROLI: SI TRATTA AD OLTRANZA


ROMA. Un incontro fra gli avvocati delle parti durato 90 minuti. Una partita, invece, quella fra Italpetroli (controllante della Roma) e Unicredit (la banca che vanta un credito nei confronti della holding di 325 milioni) che va avanti oramai da 13 mesi. Oggi potrebbe esserci un comunicato del gruppo petrolifero che dovrebbe far luce sulla riunione anche se quello che è emerso nella serata di ieri è che la conciliazione, per evitare l'arbitrato, senza l'asset Roma non ci sarà. L'istituto di credito è stato quindi irremovibile: sì all'accordo ma a patto che nel piano di dismissioni, affidato ad un advisor esterno (Rothschild in vantaggio su Lazard) che consenta alla banca di rientrare dal debito, figuri anche il club calcistico. Appurato ciò si è cercato di limare le divergenze che poi riguardano esclusivamente la valutazione degli asset della famiglia Sensi. Soprattutto sulla Roma la distanza ancora non è stata colmata visto che l'istituto di credito, nel valutare il club, si baserebbe esclusivamente sul valore delle azioni in borsa (110-5 milioni circa). Da quanto è trapelato, tuttavia, passi in avanti ne sarebbero comunque stati fatti e la «significativa distanza sui contenuti economici e sulla struttura dell'accordo» che - secondo un comunicato di Unicredit del 25 giugno - «rendeva inesistente l'ipotesi di un'operazione condivisa», si sarebbe assottigliata. Quanto? Le parti si rivedranno domani. Presumibile quindi che l'accordo non sia così lontano. Anche se, anziché fare pronostici, è forse meglio ricordare le prossime tappe. Entro il 5 luglio bisogna trovare una conciliazione, altrimenti il presidente del collegio arbitrale, Ruperto, darà il via al lodo arbitrale. Senza contare, poi, che su Italpetroli pende la decisione del collegio sindacale e i revisori della Bdo che ne devono approvare il bilancio. Ed è presumibile che questo possa accadere soltanto nel caso di un'intesa con Unicredit. Sulla vicenda vigila il sindaco di Roma, Alemanno, che si è detto pronto a «tutelare» e «vigilare» sul futuro del club: «Mi auguro un accordo. Nei prossimi giorni sentirò Unicredit e Rosella Sensi per seguire la situazione. Siamo arrivati al nodo, vigilerò con grande attenzione affinchè non ci siano ripercussioni sull'attività sportiva». MEXES IN STAND-BY. E' chiaro che la querelle Italpetroli-Unicredit non può che ripercuotersi anche sulla Roma. Il club al momento, dopo aver provveduto a rinnovare i contratti di Taddei, Cassetti e Julio Sergio, essersi assicurata a parametro zero Adriano e Simplicio (a proposito, i due sono attesi per domenica in Italia), e aver riportato a Trigoria Rosi e Barusso (che però farà presto le valigie per liberare un posto da extracomunitario: in lizza ci sono Clemente Rodriguez e il giapponese Nagamoto) ora si concentrerà nel riscatto di Burdisso. Roma e Inter approfitteranno dell'incontro di oggi in Lega per un primo contatto per poi approfondire in serata se non domani mattina. Difficile che si arrivi ad un accordo (parti separate da 3 milioni): probabile che a sbloccare la situazione possa essere direttamente il difensore quando farà ritorno dai Mondiali. E Mexes? La situazione è chiara: da parte della Juventus nei giorni scorsi era emersa la volontà di mettersi seduti ad un tavolo quanto prima e parlarne con la Roma. A Trigoria, tuttavia, nessuno si è fatto vivo. I tempi si allungano visto che la situazione del difensore francese è legata anche a quella di Burdisso. Senza contare, poi, che il ds giallorosso Pradè cercherà in ritiro di farlo rinnovare. La Juventus segue la vicenda, pronta ad inserirsi al momento giusto. STE CARARTICOLO PUBBLICATO SU TUTTOSPORT IL 01-07-10