10 dicembre 2008

Post N° 117


                                                                                                                           Giovanni MarrozziniLa fotografia di retrocopertina.Il dittico fotografico di Giovanni Marrozzini, posto nel retro copertina, è stato un dono inaspettato ricevuto lungo il percorso da noi compiuto per realizzare il progetto.La ragione del suo inserimento nel libro è dovuta ai preziosi sentimenti di religiosità popolare che l’immagine rappresenta. Un contesto culturale marchigiano riconoscibile nella bella narrazione fatta da Elio Gianfranceschi nel suo ultimo Post del 02/07/2009 (anche questo inaspettato).Quando si compie un percorso occorre saper valorizzare i doni che si ricevono negli incontri improbabili che ogni buon itinerario può riservare; questi sono i frutti spontanei del processo che abbiamo posto in atto. Marrozzini, entrato nello spirito creativo del progetto, si è sentito autonomamente di produrre un’icona che raccogliesse il senso della memoria e della vitalità marchigiana; l’ha fatto spontaneamente, senza contare sul suo utilizzo.E’ stato solo in virtù della forza del suo messaggio che si è ritenuto opportuno collocarlo nel libro, in uno spazio assolutamente secondario (normalmente vuoto nelle monografie FIAF) che ora, proprio per la sua significante presenza, ha risvegliato l’attenzione di tanti.L’immagine ……“Su un muro cimiteriale, tra le lapidi, la Corona del Santo Rosario, scossa dal vento della vita, ha inciso sulla calce archi concentrici… segno dello scandire di un tempo fuori dal tempo nello spazio immenso della memoria. L’impotenza del materico, dell’artifizio umano, è posta di fronte al mistero infinito della nostra esistenza, fatta dall’apparire e lo sparire delle generazioni sulla scena della vita. A fianco di questa prima immagine è posto lo scenario energico, inarrestabile, del ciclo esistenziale delle cose. La metafora accesa dai rami intrecciati di alberi adulti che lottano per la loro esistenza, sotto un cielo minaccioso, ci porta a contatto col nostro vivere oggi! In essa troviamo il maestoso ed il limite dei corpi esposti alle intemperie della storia.Il ramo che esce fuori campo è il segno dell’inarrestabile progredire della creatività umana, oltre il prevedibile, verso ciò che sarà indispensabile domani.”  Questa è solo la nostra lettura, postate le vostre. Ogni lettura è corretta quando è attinente ai segni dell’immagine. Il Coordinatore Artistico Regionale                                              Il Coordinatore Artistico EsternoMassimo Mazzoli                                                                                        Silvano Bicocchi