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AUTORI (A-L)

AGUZZI ROMINA
ALESSANDRINI ALBERTO
ANGELETTI BENITO
ANTONIONI ALESSANDRO
BALEANI ANTONIO
BARBAROSSA ERSILIO
BARCHIESI MARIO
BARDELLI MASSIMO
BARTOLUCCI SIMONE
BASILI LUCA
BASTIANELLI GIORGIO
BELARDINELLI BRUNO
BELELLI MASSIMILIANO
BELEMMI MASSIMILIANO
BELLAGAMBA LEONARDO
BENFATTO BENIAMIMO
BETTI MARISA
BEVILACQUA ANDREA
BOCCHINI SERGIO
BONCI MARIKA
BRAMUCCI RITA
BRANCACCIO ALESSANDRA
BRANCACCIO MARINA
BRASCA PAOLO
BUCCI RICCARDO
BUFFARINI CLAUDIO
CAMERUCCI MARIA ELEONORA
CAMILLETTI CARLO
CAMILLETTI CORRADO
CAMISCIOLI PROMETEO
CANGINI LUCIANO
CAPALBO FAUSTO
CAPPIELLO SERGIO
CARBINI BENERIO
CARBONE DOMENICO
CARDINALI DANIELE
CARDONI GIANLUCA
CARLETTI ALBERTO
CARLONI ROBERTA
CARMENATI PAOLO
CASTELLANI MARCO
CASTORI SALVATORE
CATALANI LUCA
CATANI GIUSEPPE
CECCARELLI CINZIA
CESARONI FRANCESCO
CESPI CARLO
CINCIRIPINI DANIELE
CINGOLANI FRANCO
CINGOLANI ORIETTA
CIOTTI FELICE
CIPRIANI LUIGINO
CIPRIANI MICHELE
CIRILLI ROBERTO
CIUCANI GIUSEPPE
COACCI STEFANO
COPPARI FRANCESCO
COPPARI LUCA
CORINALDESI FABIO
COSTIERI DANILO
CRESCENTINI DANTE
CRISPIANI NAZZARENO
CROCIANELLI MICHELE
CUCCHI BEATRICE
CURINA ROBERTO
DINI MAURA
DOLCINI UMBERTO
DORPETTI MAURIZIO
DOTTORI FRANCO
DUCHI ROBERTO
ELEONORI ALBERTO
ESPOSTO SERAFINA
EUSEBI LORENZO
FAGOTTI FABIO
FALASCONI GIOVANNA
FALCETTA ALESSANDRO
FANGI LUCIANO
FELICETTI DANILO
FLORIANI ANTONIO
FERRACUTI FABRIZIO
FERRANTI GIAN NICOLA
FERRI PAOLO
FERRI PIO
FERRO WALTER
FIGINI ENNIO
FIGURETTI ENDRIO
FORTUNA PAOLA
FRANCIONI LUCIANO
FRATONI MANUELA
FRONZI TATIANA
GABRIELLI MAURIZIO
GASPARRI SAURO
GASPARRINI SILVIA
GENNARI GIOVANNI
GENTILINI GIOVANNI
GERINI GIORGIO
GIANFRANCESCHI ELIO
GIANMARCHI GIULIANO
GIGLI STEFANO
GIOMBINI LUCIANO
GIORDANI STEFANO
GIORGINI PIERPAOLO
GIRI FRANCESCO
GIUDICI LUIGI
GIUGGIOLONI FRANCO
GIULIANI CARLO
GIULIANI GIORGIO
GIULIETTI PAOLO
GIUNTI MICHELA
GOLFETTI MICHELA
GORI GIOVANNA
GRANDONI PAOLO
GRANNO' GIANLUCA
ILARI GIACOMO
LATINI DANIELA
LATINI OTTORINO
LILLI GIAMPIERO
LOMBARDI PAOLO
LORENZINI GIANCARLA
LUCHETTI CRISTINA

 

AUTORI (M-Z)

MACCARONI SIMONE
MACCI CRISTIAN
MACCI MARCO
MACCIONI CARLO
MAGLIO DAVIDE
MAIORFI LORENZO
MANCINI FRANCESCO
MONDOLINI MARCO
MANDOLINI MONICA
MANFROI CLAUDIO
MANZOTTI MONICA
MARCHETTI ANTONIO
MARCHINI MASSIMO
MARCONI LEONARDO
MARE' NAZZARENO
MARGARETINI GIULIANO
MARIANGELI FRANCO
MARIANI FABIO
MARINELLI GIORGIO
MARINI SAURO
MARROZZINI GIOVANNI
MARZETTI GIANFRANCO
MASSACCESI MAURO
MASSANI ANDREA
MAZZOLI MASSIMO
MEDICI FABIO
MEDICI JORIO
MEDICI MICHELE
MENGUCCI RICCARDO
MEZZANOTTE DANIELA
MICUCCI IVO ANTONIO
MIGNANELLI FABIO
MOLLARETTI VINCENZO
MONGARDINI SANDRO
MONTALBINI GRAZIELLA
MONTEMARANI ALDO
MONTESI MARCELLO
MORELLI ANTONIO
MORETTI PIERGIORGIO
MORICI LOREDANA
MUGIANESI GIORDANO
NEGRINI GIANCARLA
NICOLINI DANIELE
NICOLINI VASCO
NOBILINI GIULIA
ODDI QUINTO
OMICCIOLI ALESSANDRO
ONOFRI MARIO
ORTOLANI GIANCARLO
PAGNONI ANDREA
PAJOLA ROBERTO
PALMIERI GIAMPIERO
PALMIERI GIUSEPPE
PALMIERI LUCA
PAMIOLI MARCO
PANICCIA' MASSIMO
PAOLINELLI ELENA
PAOLINI LAURA
PAOLINI SIMONE
PARMEGIANI MARIA LUISA
PASQUINELLI CLAUDIO
PASQUINELLI ILIA
PASQUINI LUCA
PAZZI ALBERTO
PENNESI FRANCO
PERTICAROLI GIUSEPPE
PETRINI FLAVIO
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PIERFEDERICI MARCO
PIERINI DANIELA
PIERINI ROBERTO
PIERONI ARIANNA
PIERONI GIORGIO
PIERPAOLI ROBERTO
PIRANI OMAR
PIRRI ALFREDO
PIZZICARA MARIA CLELIA
POLZONI ANDREA
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PRIORI MARCO
PUCCI GIANCARLO
PUCCI RAFFELLA
PURIFICO ROBERTO
QUINTAVALLE IVANO
RABEGGIANI ANNA
RICCI MORENA
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SEVERINI ARMANDO
SILVESTRINI CLAUDIO
SILVESTRINI MAURIZIO
SIMONETTI MARIA
SPACCAPIETRA G. ANNAMARIA
SPECA GIUSEPPE
SPINACI CARLO
STORANI GIANNI
STRAPPATO SAURO
TADDIOLI DOMENICO
TAFFONI STEFANO
TARTUFOLI LORETTA
TINTORI GIAMPIETRO
TIRAPANI GIANPAOLO
TIZZANO SANDRO
TOGNETTI GIANNINA
TOMMASONI LUCA
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TONUCCI GIACOMO
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TRAMANDONI MARCELLO
TRANI BENEDETTO
TRANI MASSIMO
TRANI TIZIANA
TROZZI LUCIANO
TRUCCHIA MICHELA
TULLIO SARA
UBERTINI GIANLUCA
URBINATI MARIA NIVES
VAGNINI LIVIO
VANTAGGI IARNO
VANTAGGI MASSIMO
VENDRAMIN EMILIO
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VIDAU CORRADO
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Post N° 78

Post n°78 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da giornataparticolare



PHOTOSPOT n° 26


         Silvano Bicocchi - Innamoramento 1968

La post-produzione
(seconda parte)

La fotografia analogica essendo impronta fisica della realtà è un segno naturale, per questo ha generato un concetto nuovo nella storia dell’umanità: l’immagine tecnica fedele alla realtà. La fotografia digitale non essendo impronta fisica, ma il codice numerico della misurazione elettrica di una impronta effimera su un sensore, è stata pensata per essere facilmente manipolata.

Pertanto la natura della fotografia digitale è quella della “facente vece” dell’analogica, perchè essa appoggia tutta la sua forza di segno sull’aura de “l’immagine fedele alla realtà” propria dell’analogico, anche quando viene elaborata.

Il risultato iconico ottenuto con l’una o con l’altra tecnologia è il medesimo, e pertanto la verità mostrata dall’analogico è la medesima di quella mostrata dal digitale. Ma mentre nella fotografia analogica elaborare un’immagine cambiandone la denotazione, è un atto trasgressivo del proprio statuto originario che la definisce essenzialmente “scrittura della luce”, nello scatto digitale l’elaborazione è invece un’opzione prevista nel proprio statuto e pertanto pianificata nei software di post-produzione.

Non a tutti interessa questa riflessione, ma al fotoamatore deve interessare per gli aspetti culturali che pone in gioco. Anche altri linguaggi sono stretti nella rivoluzione dell’indifferenziato instaurata dal digitale, ad esempio: la musica, ma i musicisti non hanno perso i loro valori originari. Acquisita la capacità di differenziare il senso del nostro mezzo potremo meglio comprendere i messaggi della fotografia del passato e del presente. 

Questo ragionamento tra presente e passato giunge anche in termini pratici, ad esempio perché scattare ancora in bianco e nero?
Nonostante la fotografia a colori sia una realtà da oltre 100 anni, si continua a fotografare in bianco e nero con notevole successo.

Nonostante che la tecnica del colore abbia cercato il colore fedele alla realtà, gli autori tendono alla scelta soggettiva dei colori. Questi aspetti  dimostrano quanto la connotazione sia decisiva per l’espressione artistica del fotografo.

La fotografia in bianco e nero, perdendo il colore, pone il lettore direttamente a contatto col linguaggio del fotografo. Si perde il colore e si guadagna la luce con i suoi codici naturali legati al senso del bianco e del nero. Il bianco rimanda al tono musicale alto, alla leggerezza, all’immateriale, alla rivelazione. Il nero al tono basso, alla pesantezza, al materiale, al mistero. La variazione tonale dei grigi caricano di realismo le forme tracciate dai due toni estremi,  bianco e nero, dando loro materialità con le superfici e i volumi.

Il bianco e nero sa essere essenziale come un disegno e totale come una fotografia. Quando è perfetto, alla fotografia non manca alcun colore: l’immagine non può essere che così!

 
 
Il Coordinatore artistico esterno.
Silvano Bicocchi

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/01/09 alle 22:24 via WEB
Certamente l’avvento del digitale ha aperto un modo nuovo di fotografare ed un mondo infinito di variabilità e combinazioni post-scatto, di cui oggi la gran parte di noi fotoamatori ne conosciamo solo una minima parte. Personalmente sono innamorato del bianco-nero, di quello fatto in camera oscura, ma spesso mi chiedo se i nostri figli riusciranno veramente ad apprezzarne tutte le sue qualità, visto che con pochi clik e poco tempo potranno a realizzare con il computer le loro immagini. Roberto Cirilli
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 11:10 via WEB
Si Roberto, le apprezzeranno se riusciremo a trasmettere loro il piacere che deriva dal fare, realizzando "qualcosa" di bello con pochi supporti tecnologici e tanta faticosa manualità. L'interrogativo che ti poni e proponi merita di essere essere approfondito ma preferisco per ora fermarmi. Un saluto. Emilio Vendramin.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 14:45 via WEB
Io ho appena iniziato ad allestire la camera oscura, ma già da qualche anno mi occupo di fotografia a foro stenopeico con una macchina che mi sono costruito da solo. Oltre al piacere del fare, io ho scoperto anche quello del tempo. Il godersi ciò che stai facendo, la speranza e l'attesa della visione, attribuiscono all'immagine un valore unico. Saluti. Marco Palmioli
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 16:38 via WEB
La risposta alla domanda di Roberto, credo stia tutta nel percorso di questo blog. Fintanto nei circoli e fra amici fotografi parleremo di fotografia, uscendo dallo sterile confronto se sia stato più forte Coppi o Bartali, non ci possono essere dubbi, i futuri fotografi si porranno davanti a una fotografia con il giusto spirito e la voglia di decodificare il messaggio trasmesso, possedendo tutti gli strumenti utili per farlo. Un esempio sulla strada da percorrere, su quanto sia importante questo blog, su quanto siano stati e saranno fondamentali i photospot di Silvano, lo abbiamo avuto con l’intervento di Elio, non è stato consigliato l’ultimo dì numero di “digitalqualcosa”, ma un libro degli anni 50/60 una piccola bibbia per gli appassionati di cinema degli anni 60/70. Se anche altri libri citati sono di quegli anni, magari successivamente ripubblicati, ci sarà una ragione. Concludo con un piccolo e modesto suggerimento, due articoli del corriere della sera: 1) I volti di Stazzema in un clic Toscani mostra i sopravvissuti: http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/arte_e_cultura/2009/8-gennaio-2009/i-volti-stazzema-un-clic-toscani-mostra-sopravvissuti--150882790998.shtml 2) Ricordando il bel weekend di settembre a Chiaravalle in compagnia di Silvano sul Corrire della sera di oggi “I superluoghi, qui nasce la nuova città” Massimo B.
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/01/09 alle 21:40 via WEB
Sbaglierò, ma secondo me Il b/n ha già un piede nella fossa. E’ successo quando il digitale, in post- produzione, ha permesso tutti i vari artifici che utilizzavamo prima in camera oscura. Ora sul computer possiamo lavorare in maniera più rapida, pulita e versatile. Infatti vediamo all’istante tutti i vari risultati in tempo reale, senza strani odori, alla luce del giorno, avendo anche la possibilità di andare avanti o indietro nel tempo e congelare e poi riprendere, in qualsiasi momento, lo stadio di lavoro a cui siamo giunti. E’ chiaro che il discorso riguarda la gran massa dei fotografi della domenica, però andrà ad interessare anche una gran parte dei fotoamatori. La camera oscura non sta più solo in casa, la puoi “usare” anche nell’ufficio del posto di lavoro. Nei tempi morti lavorativi, ci si può sbizzarrire a “creare” e “ricreare” la nostra foto, mille volte…per stampare poi, solo quella che riterremo giusta. Avere una camera oscura portatile, non è poco. Realizzavo il mio modesto b/n, nel cucinino. Dallo stanzino lontano dovevo tirar giù l’ingranditore, i liquidi, la carta…e poi rimetterli a posto. Non è la stessa cosa, che lavorare al computer. L’altro piede, il b/n, lo metterà nella buca, quando la stampante e la carta digitali, riusciranno a produrre una stampa “identica” a quella analogica. Credete manchi molto? L’unica nostra “scomodità”, sarà quella di ritirare le foto dal negoziante. E’ brutto parlare così, ma è la realtà, è il progresso, la comodità. I b/neristi non scompariranno, ne sono convinto e me lo auguro di cuore, perché quando “vedo” una stampa degna di questo nome, posso restare un sacco di tempo lì davanti a goderne! Sarà solo una selezione quella che avverrà. La famiglia degli stampatori si ridurrà, perderà quelli che non hanno voglia e capacità, così il livello dei pochi che non si arrenderanno, si alzerà e sarà meglio per tutti! La trasgressione analogica, se non ho capito male, il sig. Bicocchi, la intende come violazione dell’impronta fisica della realtà, dell’immagine scattata, operata dalla post-produzione. Per me invece, nella post-produzione, non esiste trasgressione o violazione, in quanto il cambiamento dell’immagine è la naturale evoluzione o trasformazione della stessa, che vive e cresce e nel tempo, si modifica proprio come una “creatura”. Ci sono foto che continuano a crescere per anni. Neanche a livello puramente fisico e materiale il negativo viene violato, vedi il sandwich; c’è violazione solo se intervengo a deteriorare il supporto in maniera irreversibile, allora si! Allora anche una doppia esposizione è trasgressione, però non lo è se in quel momento io ho “visto” una realtà multipla e l’ho ritratta. Ma forse mi sbaglio, il concetto espresso così succintamente nel photospot 26, non mi permette una rapida e chiara lettura. Però anche fosse, chi può dire del digitale che non ci sarà o può essere trasgressione. Una volta “conosciuta” a fondo qualsiasi cosa, non viene forse da sé la trasgressione? Elio Gianfranceschi
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 10:06 via WEB
Te le devo proprio dire: il tuo ragionamento potrebbe essere corretto e lungimirante ma a me non piace proprio. La camera oscura E' la camera oscura, il pc o camera chiara che dir si voglia è altro. Non ho assolutamente nulla in contrario al digitale ma non diciamo che un clone possa essere migliore dell'originale, soprattutto a livello di concetto. PS Non hai un'altro testo da consigliarmi. Ciao, Alex.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/01/09 alle 21:34 via WEB
Ormai siamo diventati “amici” Alex, grazie al blog. Mi hai risposto per lettera (e-mail), ma non trovi che sia un clone della LETTERA (cartacea intendo)? Possiamo sempre tornare indietro e comunicare tramite carta e penna, facciamolo, niente di più piacevole per me. Così vedremo che tipo di carta useremo, di che colore, di quale profumo, di quale spessore e ruvidezza. Vuoi mettere… Potremo prendere un manuale di grafologia e sapere in anticipo che tipi siamo. Non parliamo poi degli inchiostri e delle penne o pennini. Torniamo indietro Alex, se vuoi! Chiaro che i cloni non sono gli originali, sono solo diversi. Ho tutti i miei vecchi LP in soffitta, ogni tanto ne ascolto qualcuno e mi accorgo che i dischi sono invecchiati insieme con me, difatti scricchiolano, ogni volta con un TAC che prima non c’era. Ora fruisco la musica in maniera diversa, col cd e già non basta più perché incalza l’ mp3…Ci tocca sgambettare, cosa credi che non lo sappia chi ci guadagna? Fintanto che però ci guadagno anch’ io, a me va bene così. Ho più scelta: LP; CD; iPod…Oggi vado al mare con il lettore cd, domani farò i salti mortali con l’ iPod. Ogni scelta mi dà e nello stesso tempo mi toglie, ma la decisione spetta sempre a me. Ho tutte le mie macchine fotografiche analogiche, comprese quelle manuali e a sviluppo istantaneo, non le darò mai via! Ho due ingranditori, uno in soffitta, l’altro nello sgabuzzino, anche loro resteranno con me. Diciamo che per ora, ho accantonato l’analogico. E’ la curiosità per PHOTOSHOP, che ce l’ho a fare il computer se non lo so usare? Sai che mi hanno dovuto insegnare anche a come scrivere e spedire le e-mail? Sono uno zocco’, come si dice dalle mie parti. Non serve demonizzare e snobbare il progresso, serve capire e sfruttare. Se poi vogliamo parlare di foro stenopeico, di polaroid , di transfert, di antiche tecniche di stampa, dei concetti che comportano, di quanto sia innamorato di tutto ciò, sotto a chi tocca. Niente si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma. La chiudo qui, altrimenti sai che… ppesantezza! Vedi Alex, io sono un tipo permaloso, dalle vedute strette, mi “offendo” per un nonnulla! Mi sono “offeso”, adesso! Ma non verso la tua lettera, che anzi, mi ha fatto un grande piacere. Mi sono offeso per tutte quelle lettere che potrebbero essere state scritte e lette e che non ci sono in questo blog. Siamo in tanti a leggere, ma in quanti siamo a scriverci? Che aspettate? Io, Alex e gli altri compagni di viaggio vogliamo sentirvi e conoscervi, non deludeteci. FORZA, ANIMO!!! E continuiamo a scambiarci anche i nostri pareri sui photospot, in fondo si può estrapolare un concetto e discuterne. Siamo sempre d’accordo su tutto? Non c’è nessun paragrafo su cui pensarla in maniera diversa? Chi tace acconsente, ma chi non acconsente? La FOTOGRAFIA è come la moglie: devi dirle ogni giorno quanto è bella e poi le piace che si parli di lei e noi siamo dei bravi mariti, non è vero? D’altro canto, è anche vero che: AMORE SENZA BARUFFA, FA LA MUFFA!!!!! Alex, alle 18.00 di oggi, ho ritirato dal libraio il tuo titolo, non ti farò sapere cosa ne penso, perché è più bello suggerire un libro che giudicarlo. Inoltre non ti darò nessun altro titolo, perché doveva essere scambiato un solo libro! Spero proprio che qualche altro lettore ci possa dare la sua indicazione, così saremo tutti contenti. Ciao Elio Gianfranceschi
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/01/09 alle 12:50 via WEB
Il tuo ragionamento è ben ponderato ma se permetti mi sembra un po' troppo accomodante. Amo le belle cose del passato remoto e prossimo ma le nuove son troppo comode e quindi sono costretto a preferirle. Non è mica vero che la comodità va daccordo sempre e comunque con la qualità. A mio avviso le nuove tecnologie ci stanno offrendo così tanto da indurci quasi a non pensare. Se hai sbagliato si puo' recuperare, se ti manca fantasia te la regalo (visto che i software sono tanti e tutti quanti taroccati). Come rendere accattivante una fotografia insignificante ? Non c'è problema ho centinaia di plug-in a disposizione per le manipolazioni più disparate. Fotografia è comunicazione, presa di posizione, esposizione pubblica di un proprio sentire. Lasciamo alla post produzione il suo spazio atto a perfezionare, creare non è il suo compito, questo dobbiamo farlo noi. PS I tuoi interventi sono comunque stimolanti... insisti. Francesca
(Rispondi) (Vedi gli altri 3 commenti )
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 18/01/09 alle 16:22 via WEB
Allora sai cosa ti dico Francesca? Prendi un catalogo qualunque di concorsi fotografici e guarda quante immagini analogiche riescono a competere e vincere contro quelle digitali. A colori pochissime, in b/n idem. Questo nei concorsi patrocinati dalla fiaf, figurati negli altri concorsetti con le giurie della domenica, che appena vedono una foto “truccata pesantemente” vanno in visibilio, non rendendosi conto così, né della volgarità, né della falsità dell’immagine. E’ ovvio, tante immagini, poco tempo e la foto più appariscente vince su quella più interessante o vera. Ero giunto sul punto di pensare che questa moda di premiare il digitale, servisse a spingere il popolo dei fotoamatori analogici sul versante dell’elettronica: o per “costringerli” ad imparare il digitale, o per il “mercato”; e resto di questo parere. Fai una prova… Insieme con i tuoi amici di circolo uscite a fare foto per un concorso fotografico qualsiasi, però tu scatta in analogico. Fai di più! Scatta la stessa foto che ha ripreso il tuo amico vicino, uguale identica eh?! Mettiamo sia la foto di un bel paesaggio. Chiaramente lui lavorerà in post-produzione digitale e tu lo farai in analogico; fate fare le stampe. Avete scattato entrambi la stessa foto sia in b/n che a colori? Meglio. A questo punto spedite le 4 stampe, a colori e b/n per te, a colori e b/n per lui. Al 90% vincerà lui, stai tranquilla! Ho scattato fino all’anno scorso con polaroid sx-70, DUE EURO PER OGNI SCATTO, ogni volta che sentivo il rumore dell’espulsione e fino a che non vedevo formarsi l’immagine ero in apnea. Pensi che prima di scattare ci stavo attento? Ritornando all’argomento concorsi, c’è per caso qualche concorsista accanito che la pensa come me o in maniera contraria? Sarei grato di sapere il suo punto di vista. E già che c’è mi dica anche se partecipa ai concorsi, continuando con l’analogico oppure se l’ha tradito col digitale. Se fosse così, sarebbe un venale, non sarebbe un “puro”, ma avrebbe tutta la mia comprensione. D’altronde si può fare anche la prova contraria. Ditemi, voi che avete cominciato a fotografare in digitale, quindi senza possedere una fotocamera analogica, vi è mai venuto in mente di scattare in analogico? Di comprarvi una macchina a rullini dico e con essa vincere i vostri concorsi? Se esiste una sola di queste persone, io non scriverò più una sola riga su questo blog, lo giuro!! Ciao, Elio Gianfranceschi
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/01/09 alle 11:28 via WEB
Io te lo dico soltanto se prometti di ritirare la tua minaccia di non scrivere più. Non è, almeno non ancora, tutto a senso unico. Dim.
(Rispondi)
 
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/01/09 alle 17:31 via WEB
Quella di non scrivere più, non era una minaccia, bensì un augurio di poter riuscire a scovare la/le mosche bianche che dal digitale “ascendono” all’analogico, non “retrocedono”. Comunque, amico DIM tu dimmi tranquillamente tutto e io vedrò di ripensarci. Ciao Elio Gianfranceschi
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/01/09 alle 20:43 via WEB
Anche a me sembra di non avere nessun pregiudizio verso il digitale, ma concordo con Silvano, osservare foto in B/N con tutte le gradazioni del grigio è molto piacevole. Ma alla fine di tutta questa discussione, a mio avviso credo che la cosa più giusta è che ognuno di noi si esprima con la metodologia che ritiene più opportuno e che riesca il più possibile a valorizzare le proprie foto. Quello che in molte circostanze mi rattrista, è il vedere usare le nuove opportunità che ci offre l'informatica in maniera straripante, come se l'inserire più filtri possibili e molte volte a sproposito, valorizzi di più la foto mentre, a mio avviso, questo non fa altro che peggiorare la situazione.
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/01/09 alle 18:16 via WEB
ciao sono un'amante del b/n e vedo purtroppo sfuggire sempre più velocemente il piacere della vecchia pellicola grazie(ironico)all'avvento del computer.Non mi ritengo soddisfatta in termine di qualità di tale tecnologia e reputo comunque che dipenda da noi fotografi se continuare o meno sulla vecchia strada non dalla tecnologia quindi il "morire"della pellicola è solo una nostra volontà ! valeria errani
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/01/09 alle 17:54 via WEB
Condivido ciò che dici, ed anche se la qualità del digitale supererà il B/N tradizionale, questo non scomparirà mai anzi, anche se i fotografi che stamperanno in camera oscura saranno sempre meno, può diventare un metodo nel tempo molto più stimato da chi osserverà le stampe. Vedi anche le antiche tecniche che comunque, ha il riscontro di parecchi appassionati e sono sempre piacevoli da osservare. Roberto Cirilli
(Rispondi)
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