10 dicembre 2008

Ho già lasciato un commento sul post precedente e non voglio ripetermi nelle lodi e nelle cose positive che ho scritto là. Mi sono invece dimenticato di fare i complimenti per il meritatissimo seggiolino DAC di Massimo (e poi ho letto qualcosa su una promozione di Roberto? questa mi è sfuggita.) Comunque un grande abbraccio complimentoso a tutti gli artefici di queste bellissima espsrienza. Sauro Marini

Sono stato a Recanati diversi giorni mi sono goduto delle belle mostre, interessante la tavola rotonda su Crocenzi, anche se a mio avviso andrebbe sviscerata meglio la figura di questo piccolo GRANDE Uomo, si vedrà. Poi il clou è stato la presentazione del nostro lavoro magistralmente orchestrato da Massimo Mazzoli (auguri DAC ), Massimo Bardelli, Roberto Cirilli e in ultimo un grande Silvano Bicocchi che ci ha guidato con grande Maestria durante tutto il tragitto.Bravi loro e Noi tutti. Un saluto e un grande augurio di ripetere. Ivano Quintavalle

Non posso sottrarmi al diritto/dovere di formulare un commento sull'opera: "10 dicembre 2008: una giornata particolare nelle Marche".
Si tratta di un lavoro ad alto profilo architettonico, il cui valore storico e documentale è destinato a crescere negli anni a venire.
Nel libro fotografico che ne è scaturito, è contenuta una testimonianza, libera e spontanea, sulla nostra Regione Marche che è ed appare come "la buona terra".
Che cosa ha reso possibile la realizzazione di questo evento culturale?
Competenza, capacità gestionale, intelligenza relazionale e trasparenza: questi sono stati gli ingredienti che hanno permesso di creare un prodotto artistico che bene può essere considerato quale naturale "ius gentium". Sono queste le isobare che hanno consentito, al vento della cultura, di soffiare.
Attraverso l'esprit de géométrie della composizione fotografica è stato liberato l'esprit de finesse delle nostre genti.
Il poeta e musicista inglese Peter Sinfield scriveva: "Shine, shine, the light of good works shine". Formulo l'augurio, Amici, a che la "luce delle buone opere" splenda ancora con voi, in futuro.
Cordialmente. Teofilo

Fin dall’inizio di questo evento io vi ho parlato di un “Percorso” da fare insieme.
E’ proprio su questo concetto decisivo che vorrei portare la vostra riflessione!
Che da giugno 2008 ad oggi noi abbiamo fatto un percorso tutti insieme, penso non ci siano dubbi - che questo percorso ci abbia portato a raggiungere una meta importante, oggi col libro in mano anche questo è certo!
Solo a questo punto si possono iniziare nuovi “Percorsi” collettivi per raggiungere nuove mete.
Per la vostra importantissima storia fotografica regionale sarà necessaria una rivisitazione dei passaggi che nel passato hanno costruito il linguaggio fotografico marchigiano.
Già alla cena di gala con Bardelli, Mazzoli e Cirilli, e gli altri amici che erano al tavolo con noi, proprio pensando al pomeriggio su Crocenzi, abbiamo intravisto il grande lavoro di studio da fare, per rileggere queste vicende con l’approccio culturale dei nostri tempi.
“Elaborare il passato per costruire il futuro” della fotografia marchigiana, questa è la sfida culturale che ci aspetta.
Anche questa ha bisogno di un “percorso” per essere portata buona fine perché non si possono capire certe questioni se prima non se ne sono comprese delle altre. Oggi abbiamo messo le fondamenta per la “Nuova storia della fotografia marchigiana”, ora occorre costruire i muri con i ritmi giusti perché questi siano bei robusti.
L’approfondimento su come è stato strutturato il senso del libro, sono le prime pietre che abbiamo tra le mani di questo nuova esperienza. Poi nelle mostre Provinciali si deve continuare a saldare il complesso di relazioni umane che vi legano e vi arricchiscono, oggi ci sono figure che anche solo un anno fa non c’erano. Questo far emergere dei nuovi protagonisti trainanti la maturazione culturale è l’evento ancor più importante del libro.
Ognuno di voi può diventare protagonista di questa bellissima storia fotografica che stiamo scrivendo tutti insieme!
Silvano Bicocchi.

Riflettendo sul nostro "sabato del villaggio" mi sono tornate alla mente le parole con cui il Presidente Spacca ha voluto condividere la presentazione del volume. Sul ruolo fondamentale (non solo economico) della Regione non spendo altre parole, essendo questo un aspetto chiaro - credo - a chiunque. Ciò che voglio evidenziare è invece il modo con cui il Presidente è riuscito ad entrare nello spirito del nostro lavoro, operando una connessione molto serrata con la realtà della regione e con lo spirito dei marchigiani. Sicuramente parte di questa capacità è conseguente alla preparazione/abilità innata nel politico ad entrare nello specifico delle materie più diverse, riuscendo sempre a sintetizzare le peculiarità delle questioni via via affrontate. Ma credo che da parte nostra possiamo "incassare" le parole del Presidente Spacca come un grande riconoscimento nell'aver saputo centrare l'obiettivo cui si tendeva, cioè di dare uno spaccato 'normale' della nostra regione, in una giornata che pur essendo ordinaria è comunque 'particolare', come indica il titolo del volume. Il fatto di essere dentro questa bella avventura, con una, con due, con tre foto, ha una importanza relativa; le parole di Silvano Bicocchi sul valore collettivo di questo lavoro penso siano ormai entrate nell'animo di tutti noi. Il fotografo è, per la natura stessa della sua passione, un animale solitario, che vive un rapporto - direi quasi egoista - di simbiosi con la propria macchina fotografica, in fondo quasi isolandosi da ciò che ha intorno nel momento in cui crea (o più modestamente... scatta). Credo quindi che sia anche questo uno dei grandi risultati di questa operazione: aver fuso le tantissime individualità dei partecipanti in un unico pentolone di immagini da cui è comunque possibile - da un lato - estrapolare le tante anime delle Marche e dei marchigiani, ma potendo - dall'altro - sempre riconoscere in ogni fotografia l'animo di ogni singolo autore. Ribadisco, non mi va di tralasciare questa parte, i complimenti a tutti gli artefici, comprendendo in questo collettivo tutti quegli amici che non hanno visto selezionate le proprie immagini; è forse l'aspetto che più dispiace, ma penso che il valore di tutta l'operazione stia anche in questa grandissima partecipazione. Ero convinto che un giorno dopo questo traguardo il buon Silvano avrebbe messo altra carne al fuoco, ma non pensavo che avrebbe gettato sul tavolo un obiettivo così ambizioso: - “ELABORARE IL PASSATO PER COSTRUIRE IL FUTURO” DELLA FOTOGRAFIA MARCHIGIANA, QUESTA È LA SFIDA CULTURALE CHE CI ASPETTA. - Una sfida da far tremare le gambe, che dire se non un grande IN BOCCA AL LUPO!

Complimenti a Massimo, Massimo, Roberto e ovviamente GRAZIE a Silvano. Un grande progetto di testa e di pancia: di testa per il grande sforzo organizzativo degli MMB in primo luogo che hanno saputo tenere insieme e coordinare il popolo dei fotoamotori marchigiani, un lavoro di pancia per le grandi emozioni che partecipare a questo progetto, dal primo incontro, al 10 DICEMBRE 2008 fino al pomeriggio di presentazione a Recanati, ha saputo donare a ciascuno di noi. Spero che questa bella atmosfera che si è creata per questo grande scopo possa essere lo slancio per nuove iniziative. Permettetemi infine due note critiche. La cornice della sala comunale era meravigliosa, però la proiezione come collocazione, dimensione del telo e audio non erano all'altezza di uno spazio tanto ampio. Un progetto tanto grande, importante e impegnativo merita di avere maggiore considerazione ed eco anche sui media trazionali, ed anche sul web la notizia mi pare troppo confinata nell'ambito del settore fotografico.