Giorni di parole

Accetta? (Parte 3)


"Si, si! ora ho capito tutto" pensavo tra me. Gli antichi leggevano dalle budella degli animali per capire il futuro, io fo le mie divinazioni leggendo dagli allegati delle e-mail, eggià del resto un informatico del 2005 d.C. come minimo non sarebbe alla moda se squartasse la gallina dal vicino di casa, anche perchè rischia le rappresaglie degli animalisti.. ma soprattutto del vicino di casa."Mamma, che ne dici, e se facessi il ricercatore? Si, cioè, voglio dire.. non è che devi immaginarmi là, con il camice bianco, i capelli sempre spettinati e l'aria assente. No, per carità.. e poi, non è che lo farei perchè mi vedo già la a prendere il Nobel, nooo, anzi la mia idea è fare la parte del genio incompreso, fuori dal mondo e con l'idea delirante di costruire un esercito di robot casalinghi da sfruttare ad uso personale così finalmente realizzerò il mio sogno.. che forse è anche il sogno di ogni uomo.. avere qualcuno che ti spolveri la stanza al posto tuo quando mamma ti chiede una mano per le pulizie del sabato!! beh, lo stipendio ovviamente sarà basso, sugli 800 euro mi sembra.. ma non preoccuparti, il mio cervello non ha intenzione di fuggire all'estero, almeno fino a quando mi prepari il caffelatte alla mattina se non altro. beh, che ne pensi?""Si, si, Roberto. Io ho sempre pensato che tu fossi portato per le cose strane, a pensare in modo diverso dagli altri. Per esempio quando eri piccolo e grassottello ("quanto belo che te ieri") non sapevi ancora camminare e dovevi trovare un modo per spostarti per la casa. Di solito i bambini si mettono a quattrozampe e riescono anche a raggiungere velocità considerevoli con questa tattica.. tu invece no. Già, tu avevi pensato una tecnica tutta tua per muoverti: ti mettevi seduto per terra e con l'aiuto delle mani e del culetto riuscivi a spostarti, i movimenti era un po difficili, e non ho ancora capito bene come facessi, ma fatto stà che funzionava, e con il vantaggio che non facevi mai la fatica di alzare il culo da terra!"Però, ho pensato, un genio anche in giovane età. La fissa di non far fatica ce l'avevo anche da piccolo allora.. comunque allora è deciso, vado dal mio prof. e accetto la proposta che mi avevo fatto di lavorare per un certo periodo all'università intanto.. e poi vediamo.