QUALCUNO AVVERTA LE SINISTRE CHE PANTALONE NON C'È PIÙ!!! Volete che l'acqua sia pubblica? Volete che l'aria che respiriamo sia di tutti? Volete vivere più a lungo, bene, liberi, in agiatezza economica e spirituale? Volete non aver alcun problema? Volete la pace nel mondo?Potremmo andare a vanti all'infinito a porci domande retoriche di questo tipo, in cui la risposta viene ovvia e istintiva: SI.Però, pensandoci, queste domande lasciano perplessi e diffidenti, soprattutto sulle reali intenzioni di chi le pone, soprattutto quando vengono poste dai politici, soprattutto quando questi politici sono di sinistra: un po' come al mercato o in piazza quando qualcuno si avvicina per chiedere una firma a favore di questa o quella giusta causa, ma alla fine il vero intento è ben altro, magari di spillare qualche spicciolo.Care sinistre, i politici non devono fare domande, devono dare risposte. L'approccio serio alle soluzioni dei problemi quotidiani deve essere: cosa bisogna fare perché l'acqua sia potabile e accessibile a tutti? Cosa bisogna fare perché l'ambiente sia pulito e salvaguardato? Quali azioni devono essere attuate per aiutare il Paese, le famiglie, le imprese a superare l'attuale negativa congiuntura economica?Ma questi non sono problemi che riguardano le sinistre, nessuno ormai pone loro questi interrogativi perché tutti conoscono quale è il loro approccio: non fanno NIENTE, tutto fumo e niente arrosto, e quelle poche volte che fanno, peggiorano la situazione. Del resto cosa ci si può aspettare dai diretti eredi del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana uniti bizzarramente sotto un'unica bandiera? (a proposito, anche l'ultima falpalà, leggasi UDC, si aggiungerà presto al minestrone riscaldato).L'ultima polemica sterile riguarda l'acqua. Le sinistre subdolamente hanno lanciato una campagna di raccolte firme perché l'acqua resti pubblica, sapendo benissimo che l'acqua è pubblica e lo resterà per sempre, o almeno finché la LEGA NORD vigilerà. Ancora una volta, come è loro prassi, hanno mistificato la realtà.Il Decreto Legge 135/2009, Decreto imposto dalla Comunità Europea per rispettare alcune direttive, mette chiarezza in merito al Servizio Idrico Integrato:1. L'acqua resta è resterà un bene inalienabile a benefico di tutta la Comunità.2. La proprietà delle reti (acqua, gas, elettricità etc.) resta completamente in mano pubblica.3. Gli Enti Locali potranno scegliere di gestire il servizio con: a. Un soggetto privato individuato dal mercato tramite gara pubblica;b. Una società misto pubblico privata dove il soggetto privato è individuato tramite gara;c. Gestione diretta (in house).Inoltre:1. Il governo del servizio idrico integrato spetta esclusivamente alle Istituzioni Pubbliche (quindi nessuna privatizzazione è prevista);2. Deve essere garantito il diritto all'universalità e accessibilità del servizio;3. La gestione deve garantire qualità e la tariffa più bassa possibile tenendo conto del contesto territoriale.Le Amministrazioni potranno decidere come meglio credono, però purché decidano. Al posto di parlare a vanvera le Amministrazioni, si rimbocchino le maniche e agiscano scegliendo di attuare il metodo di gestione che ritengono più opportuno: ma finché saranno impegnati a raccogliere firme circuendo i cittadini, le loro fogne a cielo aperto continueranno a scaricare incontrollatamente a danno di tutta la comunità.
PANTALONE NON C'È PIÙ!!!
QUALCUNO AVVERTA LE SINISTRE CHE PANTALONE NON C'È PIÙ!!! Volete che l'acqua sia pubblica? Volete che l'aria che respiriamo sia di tutti? Volete vivere più a lungo, bene, liberi, in agiatezza economica e spirituale? Volete non aver alcun problema? Volete la pace nel mondo?Potremmo andare a vanti all'infinito a porci domande retoriche di questo tipo, in cui la risposta viene ovvia e istintiva: SI.Però, pensandoci, queste domande lasciano perplessi e diffidenti, soprattutto sulle reali intenzioni di chi le pone, soprattutto quando vengono poste dai politici, soprattutto quando questi politici sono di sinistra: un po' come al mercato o in piazza quando qualcuno si avvicina per chiedere una firma a favore di questa o quella giusta causa, ma alla fine il vero intento è ben altro, magari di spillare qualche spicciolo.Care sinistre, i politici non devono fare domande, devono dare risposte. L'approccio serio alle soluzioni dei problemi quotidiani deve essere: cosa bisogna fare perché l'acqua sia potabile e accessibile a tutti? Cosa bisogna fare perché l'ambiente sia pulito e salvaguardato? Quali azioni devono essere attuate per aiutare il Paese, le famiglie, le imprese a superare l'attuale negativa congiuntura economica?Ma questi non sono problemi che riguardano le sinistre, nessuno ormai pone loro questi interrogativi perché tutti conoscono quale è il loro approccio: non fanno NIENTE, tutto fumo e niente arrosto, e quelle poche volte che fanno, peggiorano la situazione. Del resto cosa ci si può aspettare dai diretti eredi del Partito Comunista e della Democrazia Cristiana uniti bizzarramente sotto un'unica bandiera? (a proposito, anche l'ultima falpalà, leggasi UDC, si aggiungerà presto al minestrone riscaldato).L'ultima polemica sterile riguarda l'acqua. Le sinistre subdolamente hanno lanciato una campagna di raccolte firme perché l'acqua resti pubblica, sapendo benissimo che l'acqua è pubblica e lo resterà per sempre, o almeno finché la LEGA NORD vigilerà. Ancora una volta, come è loro prassi, hanno mistificato la realtà.Il Decreto Legge 135/2009, Decreto imposto dalla Comunità Europea per rispettare alcune direttive, mette chiarezza in merito al Servizio Idrico Integrato:1. L'acqua resta è resterà un bene inalienabile a benefico di tutta la Comunità.2. La proprietà delle reti (acqua, gas, elettricità etc.) resta completamente in mano pubblica.3. Gli Enti Locali potranno scegliere di gestire il servizio con: a. Un soggetto privato individuato dal mercato tramite gara pubblica;b. Una società misto pubblico privata dove il soggetto privato è individuato tramite gara;c. Gestione diretta (in house).Inoltre:1. Il governo del servizio idrico integrato spetta esclusivamente alle Istituzioni Pubbliche (quindi nessuna privatizzazione è prevista);2. Deve essere garantito il diritto all'universalità e accessibilità del servizio;3. La gestione deve garantire qualità e la tariffa più bassa possibile tenendo conto del contesto territoriale.Le Amministrazioni potranno decidere come meglio credono, però purché decidano. Al posto di parlare a vanvera le Amministrazioni, si rimbocchino le maniche e agiscano scegliendo di attuare il metodo di gestione che ritengono più opportuno: ma finché saranno impegnati a raccogliere firme circuendo i cittadini, le loro fogne a cielo aperto continueranno a scaricare incontrollatamente a danno di tutta la comunità.