Giovani a confronto

Incontro con gli studenti...


Non è così facile come sembra affrontare il tema-dialogo con gli studenti a scuola, vuoi perchè si tratta di un luogo dove spesso le proposte vengono percepite come forzate, vuoi perchè prevale la spinta a sfuggire dalle lezioni e "rilassarsi" staccando la spina, tuttavia l'incontro al Liceo Lanza è stato interessante, pieno di domande, con ragazzi curiosi di chiedere, di intervistare, persino di cercare un autografo, pur se persiste il dubbio della "presa per i fondelli" :-)Scherzi a parte, comunicare non è facile! Più i numeri aumentano e più riesce arduo soffermarsi a riflettere, a contemplare la lentezza delle comprensioni che abbiamo guadagnato sull'altro grazie al progetto "Giovani a Confronto". E mi sono reso conto di quanto sia urgente proporre palestre di dialogo, dove non si cambi opinione o non si pretenda per forza che l'altro scenda a compromessi ma  dove cresca la consapevolezza, si allarghi l'apertura mentale, tutti compiti peculiari per chi è giovane.Tante cose avrei voluto aggiungere! Don Michele ha fatto bene a sferzare le istituzioni adulte che tendono perenemente a ripiegarsi nel proprio rassicurante status quo contro le esigenze di sperimentazione e rivoluzione dei giovani ma io aggiungo che essi hanno il dovere di cercare, di aderire, di giocarsela senza menate nè false modestie!Avrei voluto stringere idealmente la mano a quella ragazza che, avviandosi alla formazione di operatore sociale, ha additato l'impegno profuso nella costruzione del libro come un esempio professionale di ascoltare e "fare rete". Questi gesti danno molta soddisfazione e ripagano lo sforzo quotidiani del lavoro.Avrei voluto dire a tutti i ragazzi che stanno attraversando la bella e sfuggente esperienza della scuola di utilizzare al meglio questi anni in cui si riceve "cura culturale" da adulti, insegnanti, genitori, ricambiando con la curiosità, la vivacità intellettuale, la forza dialettica, il sapore del pensiero come direbbe qualcuno...Avrei voluto rispondere a chi chiedeva quali sono le potenzialità dei giovani: Contaminarsi, cercare, entrare nei luoghi lontani ma pieni di vita e lotta, dei poveri, degli ultimi, dei sofferenti; di rifuggire la ruffianeria dei gruppetti soffocanti, di essere creativi ma non inconcludenti, di cogliere le occasioni per imparare dalle numerose guide che incontriamo sulla nostra strada ma spesso non riconosciamo.