Mondo Parallelo

FELICITA'


Tutto dipende dalla bontà o dalla malvagità della nostra mente quando odiamo. Odiamo quando siamo distrutti e vogliamo distruggere. Ci odiamo per questo. L’odio uccide, non ti fa vivere. L’odio si impara, insegnandoti a odiare. Rompiamo questa catena, per non essere passivi. Imparando la compassione. Impariamo la tolleranza per non odiare. E se guardo il sole brucio, l’aria è calda, ed io ho sete, ho sete di vita. E poi mi chiedo: “ma... l’odio esiste davvero?”. E questa rabbia che hai dentro che cos’è? E’ come una tempesta che bagna il cuore, il mio, il tuo. E’ come un ciclone che spazza via la gioia, e fa andare via la noia. Usala bene mi dico, per il bene di tutti. E' nemica del male se la sai usare. E’ l’arma segreta di chi la sa usare. E così se dovessi volare volerei dentro me stesso, all’interno di me, per potermi trovare, in pace. E poi un pensiero più bello, quando ascolto il mio cuore è come un ruscello che va verso una verde pianura ad unirsi ad uno ancora più grande, e poi ad un altro ancora, a formare un fiume che al mare poi porta il suo getto. E dico a me stesso, guardando il vortice delle sue acque spegnersi lungo le sponde: “Che fortuna essere vivi! Essere nati come esseri umani". Più d’ogni altra cosa noi siamo qui, creativi più che mai: dobbiamo esserlo. Sì, lasciamo così qualcosa di noi! E tu che mi guardi e sorridi dicendo che adesso mi vuoi tutto per te, senza eccezione alcuna, senza che altri turbino questo calore che nasce, questo cuore che batte sempre più forte dentro il tuo petto! Non posso non dire che per me sei importante perché mi lusingano tante premure che a volte non sento di potere fare mie. E, vedendo il tuo volto radioso, nasce un bisbiglio dalle mie labbra che dice, senza paura d’essere udito, che adesso ho capito quanto sia vero che di crescere non si finisce mai. Questo è il bello della vita. Cresco io, cresci tu. Cresciamo insieme, camminiamo insieme per non fermarci mai. E quando non trovo parole per dirti che il tuo pensiero mi rende felice, se potessi sfiorare soltanto un istante la mano che adesso mi stringe, pensando al mio cuore vicino al tuo che batte pian piano, se mi potessi vedere... ti vorrei molto più bene di quello che so di volere a me stesso. A volte però, non mi vedo, guardando tutto al di fuori di me. Se volessi la felicità, se la volessi cercare, la troverei dentro di me solo quando ci sei anche tu qui vicino a guardarmi quando mi scopro a sognare di te, quando ti sento, quando il respiro viene da un solo sospiro d’amore. A volte però, non la trovo, cercandola altrove, tra le mille proposte che non hanno sostegno, ma sono solo fumo per chi le vuole ascoltare. E allora mi accorgo che, senza di te, quello che cerco non ha ragione di essere, perché troppo lontano da quello che siamo portati a pensare, quando ci tendiamo la mano per fare di noi una sola persona, che, nel cuore dell’altro, ha un posto scavato prima piccolo poi sempre più grande e smisurato. Ed è allora che penso: “Fermati un attimo e afferrala quella felicità che vai cercando come ne avessi smarrito il ricordo: perché se guardi bene, con gli occhi del cuore, con quel sentimento che si chiama amore, di certo la trovi, perché lei é già... dentro di te! E' come una fata che indica il mare ai naviganti che non lo sanno solcare, quando, nel loro pensiero profondo, c’è tanta paura d’essere soli a cercare quello che altri hanno saputo trovare non troppo lontano; in un sorriso che ha aperto la strada che credevano di avere perduta, solo perché nel loro cuore non c’era quel piccolo segno d’amore, quel gioiello prezioso che ogni giorno cerchiamo e a volte pensiamo di avere perduto per sempre: ma solo perché non lo vogliamo davvero vedere. E abbiamo paura di avere dentro, nel petto, un cuore che batte non solo per noi perché a volte siamo egoisti e non ci va di dare, quello che invece, vorremmo per sempre tenere per noi. Quel sentimento che dentro ci brucia e non sappiamo perché e ci riesce difficile, in certi momenti, dire che esiste e poter pronunciare, senza avere timore, senza vergogna quella parola: ”amore”. Giovanni