Mondo Parallelo

LA LEGGENDA DEL PONTE ARCOBALENO


C'è un posto lassù nel cielo, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno". Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa va subito al ponte dell'arcobaleno. Ci sono prati, colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene. Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi. Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo, nel sogno dei giorni e dei tempi passati. Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro. Il loro padrone, l’unico che li abbia amati, l'unico che li abbia curati e l'unico che ha sempre diviso con loro, i bei giorni. Corrono e giocano insieme, tutti, cani e gatti sì, tutti insieme! Ma un bel giorno, uno di essi, improvvisamente si ferma, si siede e resta immobile, e guarda lontano,  verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, una corsa infinita, senza freni, volando sul verde prato, sempre più veloce. Ti ha riconosciuto! E quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più. Una pioggia di baci bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, quegli occhi che ti scrutano e non lasciano più il tuo sguardo, perché gli occhi sono lo specchio dell’anima. E quell’amico che parla con gli occhi e ti porge la zampa prima malata e adesso guarita, è stato per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore. Allora attraverserete, insieme, quel ponte; poi durante il passaggio, per la gioia, l'amico a quattro zampe ti salterà in braccio e metterà il suo muso accanto al tuo per sentirne il contatto, e tu l'accarezzerai per calmare il suo impeto mentre avrete raggiunto del ponte il punto più alto, e, sentirai il suo cuore sussurrare; e toccherai gli occhi di quell'amico fedele che ti parla affidando al vento e alle stelle queste parole, le stesse che si leggono nel tuo sguardo, quelle parole che adesso sono le tue: "Lasciatemi piangere. Date ai miei occhi la possibilità di sciogliersi in perle color roseo al tempo di un nostalgico suono di flauto. Fate loro macchiare la carne di traslucido umore riversando su di me la loro anima stanca. Permettete loro di gridare alimentati da quella forza che soltanto un infinito silenzio può generare. Scegliete pure di non guardare. Siete padroni di giudicarli, liberi di schernirli o umilmente imitarli. Soltanto ve ne prego non impedite loro di parlare. Voltatevi se volete ma lasciatemi finalmente piangere! Lasciate che gli occhi guardino e che, insieme alla mia immagine che su di me è china a domandare perché, piangano. E' solo perché ho ritrovato un vecchio amico! Nient'altro che questo! Qui, sul... Ponte dell'arcobaleno!".Giov@nni