Mondo Parallelo

LACRIMA LIBERA


In una lacrima si è rivelato d’un tratto un sentimento della mia anima. Non so perché sia caduta dagli occhi, forse era nascosta da giorni dietro le ciglia e si vergognava di cadere. L'ho ascoltata per la prima volta mentre mi confidava la voglia immensa di rivelarsi e la paura di rimanere eternamente in attesa di farsi strada e di bagnare il mio viso, solo perché era rimasta come tradita; solo perché, per ripicca, una volta ho detto a me stesso, che avrei chiuso il mio cuore a ogni emozione, perché ero stanco di amare, di capire e di fare mie le illusioni del mondo, per poter consolare con una sola carezza quanto di dolce attorno leggevo negli occhi fissi nei miei. Così le ho detto. "Mai più soffrirai per me. Abbraccia il tuo sogno di vivere libera e non rinunciare al cielo, perché il tuo colore è quello, e allora non rimaner prigioniera delle emozioni di un uomo, torna a disegnare insieme alle gocce di pioggia sospese, nel mare che tocca il tuo cielo, il tuo arcobaleno, immenso arco di mille immagini pieno, di sogni e di lacrime che cadono dal cielo anche quando è sereno. E senza confini alza le mani per accogliere un sogno, e poi ricoperte le braccia di piume dal vento, dispiega le tue nuove ali alla luce dell'alba perché avranno la forza per liberarti nello spazio senza una fine, dove il desiderio si sposa con la passione e ogni istante è vita da vivere". E, mentre fuggi verso il confine segnato dall’orizzonte, mi domandi, voltandoti indietro a guardarmi: "Quanto dovrò volare per essere felice?". "Non avrai più da chiederti il senso delle cose", le rispondo. "Se gli occhi da cui sei caduta, quelli che t’hanno pianto, non si volteranno indietro: la voce della verità sarà davanti a te. Aspetterà solo di riportarti in vita, di nuovo come le volte che non ti sei accorta che uscivi dai miei occhi perché sorridevo. E non avere paura se cadrai, dopo aver ricamato del tuo umore il mio mento, appesa in bilico, indecisa e poi via, dispersa dal vento, di nuovo a volare con lui fino al centro dell’arcobaleno, ogni momento della tua libera vita! Non avere paura, perché dopo il tuo volo, ti raccoglierò tra le mani come ho raccolto le altre che da sole avevo lasciate. E, non chiederti quanto occorrerà perché io ti raggiunga di nuovo, la prossima volta. Lasciati andare, adesso che puoi, nel tuo libero volo, perché il viaggio in fondo, deve ancora iniziare, e quando ne avrai intrapreso il cammino, scoprirai anche tu, che si può vivere in eterno, solo se non rinuncerai ad amare. Insieme alle altre gocce di madreperla, resterai a vagare tra l’azzurro del cielo, lo stesso colore degli occhi che t’hanno lasciata partire, gli stessi, i miei occhi, che ancora ti voglion sorridere e ti stanno a guardare che voli, per vederti domani, forse, di nuovo tornare”. Giov@nni