Mondo Parallelo

ANGELI


Sai, era in questo periodo, lo ricordo come fosse adesso, come se al solo pensiero mi si annodasse la gola per trattenere il fiato e mandare lontano da me il ricordo di una data precisa che mi batte nelle tempie e io non la voglio intendere perché non voglio rivangarla, sebbene sia incisa come un marchio di fuoco e non possa scordarla. Però posso fare finta di non volerla ripescare e di confonderla con altre date più importanti, quelle che hanno segnato eventi che, a quella data senza giorno e senza futuro, pure sono legati e sono il riscatto per quello che mi è stato tolto; e ampiamente sono stati condivisi dagli occhi di chi, in quel giorno senza sole, ha voluto salutarmi e lasciare di sé solo la sua foto che sorride su una lastra di marmo affiancata da tante altre fredde lastre al tremolar d’un rosso lumino, rispettoso nella sua fioca luce dell’altrui silenzio e del mio. Io non ho mai creduto e non credo che il destino sia scritto del tutto sul libro mastro di quando nasciamo, nemmeno penso che non ci sia sofferenza quando moriamo, perché insieme ad essa in fondo veniamo alla luce e insieme a essa, senza che noi lo vogliamo, quella luce poi la spegniamo perché l’energia di colpo è finita là, dove era iniziata. E mi ricordo che in quell’attimo, prima che i tuoi occhi avessero il blackout e tutto finisse nel buio, da dentro sentivo una voce, non sono sicuro, forse veniva da sopra di me, una voce sospesa nell’aria che mi penetrava dentro e martellava le tempie, come fosse un lamento, e mi guardavo attorno ed ero sgomento, atterrito quasi uscisse dalle mie labbra; ma una volta toccate son sicuro, eran chiuse! E poi quel profumo di rose, nemmeno tale potrei definirlo perché un paragone finora non m’è mai riuscito di farlo con nessun profumo né essenza che dir si voglia. Dalle ricerche che ho fatto, so che simile era quello che emanava dalle stigmate dei santi, o era  percettibile in certi luoghi come a segnalare una presenza che ti avvolge nella sua invisibile essenza. E’ questione d’un attimo, d’un particolare momento, oppure a volte è così forte, che ti stordisce fin quasi alla nausea per la sua intensità, lungo certi percorsi. Io non ho mai pensato né creduto a nulla che non potessi provare o poter spiegare con la ragione, ma sono convinto che c’è qualche cosa che trascende il reale, forse ci affianca in una dimensione vicina, parallela alla nostra; e, a mio avviso sono tante, forse infinite, e non le vediamo; a volte solo per un istante magari le percepiamo. E mi sono arreso a ricercare motivi o ragioni perché sono convinto che noi siamo così piccoli e ignoranti di fronte all’ignoto che saremmo arroganti e incapaci a voler spiegare ad ogni costo, cose che non ci appartengono. Allora nel silenzio, quel giorno mai trascorso, in quella data mai passata ho capito quel che la voce mi ripeteva e io non volevo ascoltarla solo perché, ero così nero, che non volevo intendere nulla al di fuori della mia incapacità di fagocitare gli eventi. Ma adesso, so chiaramente quel che mi diceva, quel che mi dice e io ascolto, in silenzio… ascolto: “Tu non sei mai solo: hai un angelo accanto a te. Nei momenti più bui ti stringe forte tra le ali e il cuore e non ti lascia andare”. E poi ancora: “Tu non sei mai solo: hai il tuo angelo accanto. Nel silenzio dei giorni che sembrano così tristi, nella gioia dei tuoi momenti più belli, hai un angelo vicino che sorride e spera per i tuoi sogni, che ti soffia nel cuore un’idea, un’intuizione, che ti fa incontrare le persona giuste, e te le fa apprezzare. Sì, tu hai un angelo accanto a te, che ti abbraccia e ti avvolge nel tuo cammino. Se fai silenzio e ignori il rumore esterno lo potrai scoprire ad accarezzarti il viso e a disegnarti un sorriso; e, se i sogni, si fanno intensi, ricorda: c'è il tuo angelo accanto che non ti lascia solo nemmeno per un istante. Sorridi ora, perché sentendo queste parole, sai che hai un angelo accanto a te che ti accompagnerà per la vita.” Ecco, sì, ricordo come una cantilena, e sempre le stesse parole: “Tu non sei mai solo: hai un angelo accanto a te, anche se può sembrarti lontano, là da qualche parte nel cielo, che vola tra le nuvole. Ma quello è il luogo da cui gli angeli provengono, non dove risiedono. Tu devi solo chiamarli perché siano subito al tuo fianco, perché tu non sei mai solo con un angelo accanto, almeno uno, se non di più! Chiedi loro qualcosa e aspetta la risposta: ci sarà un loro messaggio dall'alto per aiutarti, guidarti, per farti sentire amato. Perché, ricorda, tu non sei mai solo! Quindi, se per caso così ti senti, o triste, rammenta che non lo sei mai e mai lo sarai perché… c'è un angelo accanto a te!”Giov@nni