Soltanto lasciavo che finisse il giorno, quando perso nel vuoto del mondo, speravo in un certo ritorno. Cercavo nel mio silenzio un posto dove andare, per potermi fermare a respirare un alito di azzurro, mentre mancava nel cielo il colore, perchè lo avevo rubato ad un raggio di sole. Poi non ricordo se nell'aria s'è perso il mio sospiro quando ho voluto, quel nuovo mattino, mettermi accanto a un arcobaleno per sentirlo vicino ad ascoltare il sussurro delle gocce di pioggia, piano cadere senza rumore, per crearne uno nuovo nel fondo del cuore. Non mi sono accorto che stavo piangendo di commozione nel sentire sul viso, la carezza del vento, ricca di nuovi profumi di fiori appena affacciati al sole che ride, baciandoli in fronte là in fondo, alla base del ponte. Sospeso tra due rive ineguali, come fosse un miraggio di schiuma, nero troneggia di sopra il cobalto del mare. Rivedo affiorare tra i flutti, e le scie dalle navi lasciate, il cappello che avevo perduto, e con il vento s'alza; poi di nuovo l'onda l'afferra, e sobbalza la tesa, di sotto il peso del sale. Qualcosa di nuovo, nella mente mi appare, scrutando il colore del mare, al suono delle sirene che mi salutano ad ogni flutto sollevato dal vento. Volano alte tra castelli di ghiaccio, le catene del cuore, adesso che tutto si perde nel libero andare senz'ali, col filo spezzato di un aquilone, alto, senza timone, si perde lontano e poi tutto tace; brillan le stelle nel cielo fattosi notte e, in una canzone, si perde il ricordo di un bacio, rosso, dipinto nella tela del tempo. Giov@nni (By smartphone)
NELLE ALI DEL TEMPO
Soltanto lasciavo che finisse il giorno, quando perso nel vuoto del mondo, speravo in un certo ritorno. Cercavo nel mio silenzio un posto dove andare, per potermi fermare a respirare un alito di azzurro, mentre mancava nel cielo il colore, perchè lo avevo rubato ad un raggio di sole. Poi non ricordo se nell'aria s'è perso il mio sospiro quando ho voluto, quel nuovo mattino, mettermi accanto a un arcobaleno per sentirlo vicino ad ascoltare il sussurro delle gocce di pioggia, piano cadere senza rumore, per crearne uno nuovo nel fondo del cuore. Non mi sono accorto che stavo piangendo di commozione nel sentire sul viso, la carezza del vento, ricca di nuovi profumi di fiori appena affacciati al sole che ride, baciandoli in fronte là in fondo, alla base del ponte. Sospeso tra due rive ineguali, come fosse un miraggio di schiuma, nero troneggia di sopra il cobalto del mare. Rivedo affiorare tra i flutti, e le scie dalle navi lasciate, il cappello che avevo perduto, e con il vento s'alza; poi di nuovo l'onda l'afferra, e sobbalza la tesa, di sotto il peso del sale. Qualcosa di nuovo, nella mente mi appare, scrutando il colore del mare, al suono delle sirene che mi salutano ad ogni flutto sollevato dal vento. Volano alte tra castelli di ghiaccio, le catene del cuore, adesso che tutto si perde nel libero andare senz'ali, col filo spezzato di un aquilone, alto, senza timone, si perde lontano e poi tutto tace; brillan le stelle nel cielo fattosi notte e, in una canzone, si perde il ricordo di un bacio, rosso, dipinto nella tela del tempo. Giov@nni (By smartphone)