Mondo Parallelo

ASCOLTO ISTANBUL AD OCCHI CHIUSI


Ascolto Istanblul ad occhi chiusi. Spira una leggera brezza dapprima e lentamente oscillano le foglie sugli alberi. Da lontano, molto lontano da me, le grida dei venditori d'acqua minerale per le vie piene di traffico. Ascolto Istanblul ad occhi chiusi, e mentre volano sopra di me gli uccelli a stormi e stridii dall'alto, le reti si ritirano dalle chiuse. I piedi di una donna sfiorano l'acqua. Sono freschi i bazar. Allegro Mahmut Pascià, pieni di colombi i cortili. Giungono battiti di martello dai bacini. Dalla dolce brezza di luglio odori del sud. Ascolto ad occhi chiusi la città; ebbra di passati favori, una villa dalle darsene buie. Fra il brontolio dell'acquietato scirocco, ascolto. Passa una fraschetta sul marciapiede; imprecazioni, motivetti, canzoni, frizzi. Dalla sua mano cade qualcosa sul selciato. Dev'essere una rosa. Ascolto Istanblul ad occhi chiusi. Ai suoi piedi si dibatte un gabbiano. Non so se la tua fronte scotti o no, non so se le tue labbra siano umide o no. Dietro gli alberi nasce una luna candida. Lo percepisco dai battiti del tuo cuore. Ascolto, in silenzio questo fruscio, sembrano colpi di frusta, ma è solo il rumore dell'onde del mare sui sassi bianchi che stanno a guardare. ... Giov@nni (...Somewhere)