Mondo Parallelo

PROMESSE


Ho fatto un patto col vento, gli ho donato la mia voce perché arrivi su in alto nel cielo in ogni momento. Ho fatto un patto con il sole, gli ho aperto il mio cuore perché lo scaldi quando diviene di ghiaccio. Ho fatto un patto con Dio, gli ho donato il mio io più profondo e nascosto perché mai mi faccia dubitare, come da sempre faccio, del mondo che non mi appartiene. Ho parlato con te, notte, di quel buio che m'avvolge e in cui tutto scompare. Ho parlato di te, notte, di quella paura che rimane e che non se ne vuole più andare, quando, nel mio mondo di fate mi voglio nascondere e riparare. Ho parlato contro di te, notte, nel dolore di un mattino senza sole, ho maledetto la tua follia, fatta di stelle che non hanno luce nei giorni che il buio governa il mondo. Ti ho abbracciato sfinito, quel giorno che il sonno stentava ad accogliermi tra le sue braccia, notte, e nel silenzio disperato di un pianto senza fine mi hai mostrato una nuova via, fatta di luci che si accendono e poi si spengono; sì, così, per indicare un tempo che mi appartiene, ma non è tempo questo, è soltanto un'ora infinita. Lo stesso istante ripetuto, nient'altro che aria consumata. Se fosse tempo lo sentirei passare lento o sfuggente, lo sentirei nascere e morire. Ma questo è un giorno che sembra eterno nel suo avanzare, come un'immagine che divora il presente. Ieri era oggi, ed oggi è soltanto un fermo immagine di una cinepresa guasta, e domani forse riprenderà a funzionare, cogliendo un’immagine diversa, sfaccettata e poliedrica come le occasioni del vivere e del sentire; come il volo degli uccelli nel cielo fatto di ombre che si stagliano a formare una freccia diretta verso il sole, nel mare infinito dei nostri pensieri, mentre li stiamo a guardare lentamente volare e sparire oltre l’orizzonte, dietro lo schermo ovattato dei nostri occhi curiosi, dietro il sipario delle palpebre chiuse, baciate dal sole. Giov@nni