Mondo Parallelo

CIÒ CHE VORREI


Paura di essere ciò che vorrei, nostalgia di me stesso in un domani lontano, solo il mio cuore che batte riempie di suoni dalle note mai scritte in si bemolle, e in fa maggiore, il vuoto che copre come un pennello caduto di mano ogni inutile cosa e tutto ciò che è vano. Vorrei essere per un giorno, chi non sono, altro me, libero da me stesso, libero dalle mie pretese, libero dalle attese, libero da quel senso vago di mancanza o di assenza, che strizza in gola ogni speranza, che lacera i sogni sommandoli e spargendoli attorno. E il senso di vuoto che mi canta la strofa e non il ritornello, mi regala un breve sorriso, realtà che domani verrà, non oggi però. E poi mi chiedo, sì lo domando a me stesso, nient'altro che spensieratezza, senza dolore, né passato, solo il futuro nel presente cambiato. E vivere è come un poco appassire nel ricordo ormai andato, con te luna che, perla d'oriente, sorgi ogni notte e contrasti la luce del sole, e, al di fuori di lui, tu parli con me e mi infondi calore, per trafigger coi tuoi raggi quei pensieri che quasi per caso, dalla mente sono caduti nel cuore. Di cercarti mai stanco, voglio adesso parlarti per averti e tenerti per sempre tra i miei giorni a venire. Sarai la mia luce e la strada, un rifugio sicuro, il punto certo e più bello del cielo. Sarai mare e anche stelle, un bacio e un abbraccio per me che mi fermo a guardarti da sopra le onde del mare. Tu sei nella pelle quando mi sfiori coi tuoi raggi d'argento, sei il pensiero d'immenso calore, come un attimo eterno, come un amore nascosto e mai detto, come un fiore che mi sboccia ogni notte nel petto. ------ Giov@nni