Mondo Parallelo

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Fingevo di ammalarmi e tu venivi giù dal cielo a consolarmi; mi misuravi con le labbra la febbre sulla fronte e trepidante mi rimboccavi le coperte, poi mi baciavi lieve sulla guancia. Di colpo fingevo di guarire, ti stringevo all'improvviso e ti tenevo stretta; e rotolavamo insieme sopra il letto fino a cadere sopra le tue ali, come morbido tappeto a far da cuscinetto, poi ti carezzavo e ti parlavo tutta notte, ma al primo apparir dell'alba tu sparivi. Adesso mi sento proprio strano: la falce della tristezza mi accarezza e tutti i neri sogni mi sono attorno, ti chiamo e tu non senti, angelo mio, che non mi credi solo perchè la febbre se n'è andata all'improvviso! Beh, non c'è mai stata, l'hai capito! Io, sì, io non ti posso sai mentire, devi in ogni caso da me venire, certo, quando i piedi bianchi nudi scoprirai, ti sto aspettando, da un momento all'altro apparirai, lo so; sì, sto sorridendo e tu altrettanto fai, il cuore forte batte, batte, batte! Hai dimenticato qui, presso il mio letto, di piume bianche, le tue... ciabatte. ----Giov@nni