Mondo Parallelo

VIVERE


Vivo di emozioni, di lacrime, di amore e di passioni, vivo di incontri vecchi e nuovi, di parole dette, taciute, ascoltate; vivo di silenzi, vivo di esperienze nuove, giorno dopo giorno, come il volo di un airone sopra il mare. Ricordo d'un viso visto ieri, ricordo d'una donna bionda il timido sorriso, ricordo il mio volo verso il cielo per portarle qualcosa di celeste da metter tra i capelli nelle feste in sulle calli, dietro i pozzi sul sagrato delle chiese bizantine. Poi forse nulla, tutto diveniva grigio e mentre scendeva sera sopra i nostri visi, io mi perdevo seduto sui gradini del sagrato ad osservare il firmamento. E ad ogni stella voglio dedicare di amore un giuramento; e guardo in fondo la più bella e luminosa, poi abbasso gli occhi un poco triste e il mio sguardo sull'Orsa si posa, e mi immagino di raggiungerla in volo, solo un sogno, meglio, sì, meglio rimanga tale, perchè, sapermi cullato là in alto dal cielo stellato, mi farebbe al cuore troppo male. Tu stella seguimi e non lasciarmi andare via tra le macerie del tempo diseguale, seguimi e non lasciarmi nella voragine aperta di questa luna piena; lasciami assaporare la notte, seguimi e ascolta il mio silenzio, unisci i tuoi ai miei sospiri, e poi taci se vuoi che l'acqua che scende dal cielo ti ascolti e cessi, se vuoi che la terra ti dia speranza e riempia il tuo apparire appieno dei colori dell'arcobaleno. E poi, trattami pure male, fai quello che vuoi di me, perchè non ti so ascoltare. Io non mi servo di te, posso arrivare dove voglio, lottando coi miei sogni, anche se tu lo sai che non si avvereranno mai! Eh già, ma non mi do per vinto, sì, vorrei riempire il mondo di colori, quelli più accesi, unirli in un'unica emozione, quella che ho qui dentro, violenta, energica e vibrante. E tu mi guardi e la pallida faccia scuoti, accennando come la Gioconda di Leonardo, per me, un sorriso beffardo. Vorrei, adesso, vorrei sorridere, guardando fisso negli occhi chi mi sta di fronte; con l'armonia delle parole creare dipinti di ricordi, dove si ferma il cuore, e l'amore mi circonda del colore del sole; poi tutto si adagia nell'arco iridato dell'arcobaleno, sospirando mi incanto, e ciò che resta diventa sogno. Ascolto una canzone, la mia, mi perdo tra le note, quasi come appeso, non so perchè. L'ascolto una volta, poi ancora ed ancora, senza stancarmi mai. Sogno e mi perdo tra quelle note, le mie. C'è sempre insieme ad esse qualcuno che mi aspetta, qualcuno che mi pensa, qualcuno che ascolta. Solo che prima non me n'ero accorto. Allora, apro gli occhi e: "Guardati attorno!", mi dico; tempesta nel cielo, in un'unica volta, di piccoli diamanti composta, di stelle che brillano e poi diventano polvere. Eppure, poi penso, quello che vedo, forse non è altro che niente, perché magari quella stella che guardo si è spenta, sì, milioni di anni prima che nascessi, e col naso all'insù, eccomi guardare qualcosa che assomiglia al nulla che nulla non è. Ma al di là del mio sguardo, in fondo ai miei occhi, rimane lì ad aspettare, qualcosa che ancora non vedo, e allora, quando ciò avverrà, quando riuscirò a capire, allora vedrò la stella più bella e brillante di tutte, quella che non ha né tempo né età, sì, quella coperta dal velo della mia verità. ------ Giov@nni