Mondo Parallelo

NUDITA'


Era solo ieri, no, forse oggi, insomma, l’ora era quella. Magari sarà anche domani, probabilmente capiterà di nuovo! Mi guardava con sfida, fiera della propria nudità, una vergine in trepida attesa, che aspettava un mio gesto. Mi guardava ricordo, ed io non sapevo che fare, forse avevo timore di sporcare il suo cuore. Tentennavo, temevo di ferirla, sporcarla, deluderla. E avevo una miriade di pensieri che avevo paura sfuggissero per non ritornare più. Volevo fermare quel momento di incanto con parole che a tratti mi balzavano innanzi ma non sapevo quali scegliere per placare la mia sete di affrontare quel nudo, bianco e pulito. Qualche imperfezione qua e là, ma si sa, nulla è perfetto, e qualche piccolo neo spiccava tra il bianco, ma non dava fastidio, anzi risalto a quel candore invitante. E pensavo, un poco nervoso: “E se fosse finita male? E se non l’avessi mai più rivista? E se le mie mani l’avessero sgualcita?”, ecco, sì avevo tanti pensieri, indugiavo, prendevo tempo. L’orologio era senza lancette e non vedevo le ore passare. Lei mi fissava, io abbassavo gli occhi e mi vergognavo, perché mi sentivo vuoto di pensieri e nel cuore. Finché mi decisi, con grande fatica, uno sforzo assai grande ma poi ero contento, si avevo ripreso il coraggio!  Così, avvicinai lentamente la penna e la scrissi. La pagina bianca si sentì, così, appagata, e nel suo bianco portava finalmente di me un ricordo profondo, così che ancora oggi posso leggere il frutto d’un pensiero lasciato per sempre intatto nel tempo. Un foglio bianco con poche parole, piccoli punti di nero caduti dal cuore.  Giov@nni