Mondo Parallelo

SOMETIMES


M'investe di colpo un soffio di vento quasi fosse di nuovo primavera, mentre l’aria si fa più calda ai raggi d’un pallido sole che m'accarezza i capelli toccandomi la fronte, spazzando via i miei pensieri. Poi piano, s’alza Il freddo vento pungente del nord che pizzica la pelle, e il silenzio invade l'anima. Scende piano la sera, sulle ali di quel soffio di vento, poi sopra la terra, si adagia la sua cappa scura. A volte, mi incupisce l’oscurità più nera, mi fa paura la sua coltre spessa, mi fa paura la non chiarezza, quella degli uomini e della natura. Le stelle assenti fan troppo densa la notte; ascolto il silenzio che mi assorbe il cuore. Vorrei gridare al vuoto intorno ai paesaggi finti. Cammino per strada, immerso nel mondo con l'occhio fisso al selciato, lo vedo consumato, alla luce dei lampioni gialli, da mille passi e corse impazzite. Con passo veloce, cammino. Non fa ancora veramente freddo e siamo quasi a fine novembre. Come un passero solitario ho fame di briciole di calore e di profumi di frutti succosi. Poi Il silenzio ritorna dopo una breve assenza; ha un suono dolcissimo, trascina con se’ la malinconia che guarda attraverso occhi a grappoli, fissi, affreschi fatti coi sogni. Là, dove scorron le lettere, sui fogli macchiati d’inchiostro, sembrano, le virgole, come piccole larve tra quelle parole cadute dall'anima che danno sfogo alla mia fantasia. Guardo le mie mani, nel riflesso di una carezza appoggiata oltre la curva del mio cuore, e come foglie che si posano, stanche, alla fine si arrendono al silenzio nascondendosi nelle tasche della giacca. E mi sovviene, guardando su nel cielo di pece, che ho rincorso con le ali d’una farfalla, un angelo bianco nel sogno questa notte, come candela accesa nel pensiero del buio, come sospiri che giungono e poi tacciono sulle mie labbra: parole sospese, mai dette, quasi avessero timore di venir pronunciate. E mentre percorro il viale alberato, sento le mie mani che afferrano il vento, le dita aperte poi chiuse in un pugno, in fondo sento di amarlo, mi piacerebbe afferrarlo, e lo rincorro tra una foglia che cade senza mai riuscire a fermarlo. Giov@nni