Mondo Parallelo

WORDS


Girate parole, girate a vostro piacere, fate che il vostro narrare si bagni di luce! Naufragio di inchiostro nelle pagine bianche, così che ogni sillaba alla fine arda e sveli i nostri difetti. Di bruciatura in bruciatura le labbra a volte non le trattengono, troppo impegnate da un pensiero che nasce, troppo forti le offese inaspettate. Girate parole, girate a vostro piacere! Per i paesi, fra la gente di tutte le razze, parole tradotte come poesie scorrono in versi cantando, offrendo a ciascuno il suo dono, come sorgente di luce, o fresca acqua cui attingano il senso le generazioni a venire. Parole tracciate con penne affilate nel libro del mondo che trabocca di canti: a ogni cantore la sua canzone, ad ogni cuore il suo battito dolce, con l’orologio senza le sfere. E quando poi salgono piano a sfiorare dei ricordi le note, la mente le mette da parte e ripete all’inizio e alla fine lo stesso ritornello che dice: girate parole, girate a vostro piacere! Fra i roveti di consonanti, su un fazzoletto a quadretti posato sui fianchi, mentre seduto consulto con gli occhi velati di commozione il libro della natura, ho tra le labbra una matita gialla e in mano un foglio bianco. E volan le parole tenendosi strette abbracciate, tracciando disegni fatti di minuscole lettere sulle dimore vuote, sulle dimore deserte di chi nel suo viaggio si è perso, nel mare immenso di parole senza senso; e il pensiero si nasconde nel ricordo dei giorni che appartengono al sole, quando coi raggi per gioco lui brucia foreste di parole che dipingono un mondo fatto di anteriore bellezza per la mediocre alleanza che intercorre oramai fra l’udito e la vista: così almeno è nel mio sentire, a sostegno di uno più caro a venire. Come accesso alle conoscenze sottili, ove nulla sia dato scontato, per una migliore comprensione. Sì, solo parole con altre parole in mille modi scritte, per avanzare nei giorni senza pretese e con le mani tese, come d’incanto, verso quella realtà ancora troppo oscura per gli umani destini. Là, dove la notte e il giorno cessino di opporsi, ma restino appesi a parole d’amore che dall’una e dall’altra parte del globo si possano legger in tutte le lingue senza alcun se, senza alcun ma, così, sempre… allo stesso modo. Giov@nni