Mondo Parallelo

PER ABBRACCIARTI


Sabato. Son venuto a trovarti, anche oggi, per abbracciarti. Ho le chiavi apro io, come sempre, altrimenti se suono non entro. Ti sei stancata di portare il peso degli anni, lo vedo, lo sento, ti sei stancata delle tue mani ruvide e macchiate dal tempo; nei tuoi occhi, aperti come piccole fessure, l’ombra di un sorriso piano si staglia e i tradimenti del tempo si fanno sentire nella stanchezza che avanza, nella noia serale, e di colpo ecco che senti le parole indistinte da un canale televisivo, messo a caso tanto per compagnia. Incendi e gemiti tra le immagini apparse, un continuo gridare e tanta violenza; meglio il silenzio, ti rende più assorta e del cuore ti fa ascoltare i ricordi, pur se la solitudine è una fredda compagna senza parole né gioia, piena di grigio e di noia. Ti guardi attorno, hai sentito il rumore d’un battere d’ali, o forse è il tuo cuore che batte più forte, ma tu davvero hai le tue ali e non puoi volare! Io ho le mani per accarezzare e non posso e non voglio pensare a un domani senza sentire i tuoi passi. Finito, dirà un giorno madre natura, finito di ridere e di piangere e tutto continuerà nel mondo come prima, ma sarà tutto più vuoto, tranne una pioggia di stelle ogni volta che volgerò gli occhi al cielo: tu questo lo sai, ma fai finta di niente, mi accarezzi e mi stringi poi mi chiedi: “Che pensi?”. “Niente, pensavo a domani, alle tue mani rugose che mi mostran ritratti, foto di ieri, di me piccolino, dei miei fratelli e di parenti così lontani nel tempo, che a stento ricordo. Foto sbiadite, in bianco e nero, foto a colori: ricordo le ho fatte prima che i capelli ti divenissero bianchi, e tu sei la stessa, solo un po’ più piccina e lenta nel passo, ma il sorriso è rimasto quello, non è cambiato, suvvia dammi un bacio che poi devo scappare!”, le lacrime scendon da sole, ma non le posso asciugare, se ne accorgerebbe, sorrido, ma mi costa fatica, non so… devo andare! “No, non pensavo a nulla, sì non pensavo… a nulla!”. Finito, dirà un giorno madre natura, a una vecchia madre che come lei accarezza i suoi figli… finito di ridere e di piangere e tutto continuerà come prima e sarà ancora quella vita immensa che non vede non parla e... non pensa. Giov@nni