Mondo Parallelo

NOSTALGIA


Non ha sapore, non ha odore, la nostalgia. Gioca sempre a nascondino, va e ritorna. Dà la felicità ma anche la tristezza soprattutto dà la libertà, e magari potrei toccare il cielo, forse potrei farlo mio. Ma oggi voglio lasciarla lì dov’è e non disturbarla perché altrimenti mi si appiccica e non va più via. Da qualche parte il mare ha un limite, il limite della nostalgia. Da qualche parte la nostalgia ha un limite, il limite del dolore. Da qualche parte il dolore ha un limite, il limite dell'amore. Voglio bermi il mare, per spegnere il fuoco della nostalgia, per spegnere il fuoco del dolore, dell'amore, quello che si separa tra i mari della solitudine quando il cuore si perde dietro l’angolo del niente. Acre nostalgia, che ti assale e ti si avvinghia addosso, come polvere che si sovrappone alla polvere. Poi un soffio, passa e mi chiude sotto la lampo di un grosso sacco di destino, così, come la gente di una vecchia foto che vorrebbe tornare con chi la guarda, nella buona luce della lampada, fioca, accesa sul comodino, per poter gustare nella debole luce un’immagine sbiadita. Giungono dal deserto voci impenetrabili, e indicano intrecciandosi e poi sciogliendosi quanto è simile ai fili sparsi la nostra vita, fili sottili che più non sperano di tessersi in altro ordito, perché oramai piano ha preso la sua trama. Nostalgia fatta di silenzi, come fosse racchiusa dentro una goccia d’acqua immersa nelle fluttuose cascate di un diamante che fa da balsamo per la mia mente accesa di pensieri. E cullandomi tra mille chiarori di lampi lontani là sotto le nubi, mi addormento, e, quando mi voglio abbracciare in un istante di silenzio, chiudendo gli occhi, ecco che i sogni volano dove esistono i fuochi d’una nostalgia che piano si spegne di sotto le braci ancor rosse. Basta lasciarle coperte dalla cenere grigia, per non dovere spegnere il fuoco che altrimenti lesto potrebbe brillare di nuovo. Giov@nni