Mondo Parallelo

I DUE AQUILONI


      Corro, sì corro con lorofino a restar senza fiatopoi i due aquiloni, si urtano e finiscono a terra,e io li rappezzo e ne raddrizzo le code,aggiusto e riannodo gli spaghi.Poi di nuovo corro, di nuovo li vedosollevarsi nell’aria e li rassicuroche presto con loro imparerò a volare.Corro, corro con loro e Infine sono nel vento:mi ci vuole più spago e srotolando il rocchettovanno sempre più in alto.Ancora filo, sempre di più seguito a darne.E ad ogni metro di cordache sfugge dalla mia mano,il cuore mi si riempie di gioiae di sorrisi da dividere insiemealle nuvole in cielo.Il filo diventa invisibile e non si vede la fine.L’aquilone si allontana sempre più in alto e adesso sento che il filo si è teso. Poi uno giallo e uno blu ne scorgo adesso vicini:come i colori del sole e del cielo adesso son due che si abbracciano e volano e si sono incontrati,dopo che i fili si sono allungati.E penso che non passerà molto tempoprima che un lampo improvviso di lucespezzi lo spago che a me li uniscee si innalzino, sempre più in alto come è giusto che sia, liberi e soli.Sicuramente li vedrò volare e soltanto allora saprò di avere assolto l’intentodi vedere che in cielo volteggiano lievi,come nuvole chiare, come aquiloni leggeri macchiati di giallo e di blu,i miei più cari pensieri.                                                              Giov@nni