Mondo Parallelo

HO PROVATO


Ho provato, provato, provato; mi fermavo a guardare il paesaggio. A volte non riuscivo a dormire, a volte un silenzio assordante mi annoia. A volte, come questa notte, mi ritrovo davanti a me stesso e mi guardo di sbieco e questo sdraiarmici accanto è il solo modo per coprirmi di foglie, prendere fiato sulla sabbia, sollevarmi sulle ali; essere un cane, o carezzarlo sul suo pelo caldo; distinguere il dolore da tutto ciò che dolore non è; stare dentro gli eventi, dileguarsi nelle vedute, cercare il più piccolo errore. Un’occasione eccezionale per ricordare per un attimo di che si è parlato dentro di me a luce spenta; e almeno per una volta  inciampare in una pietra, bagnarmi in qualche pioggia, perdere le chiavi tra l’erba; e seguire con gli occhi una scintilla di vento; e persistere nel non sapere qualcosa d’importante. Sono quello che sono. Un caso inconcepibile come ogni caso. In fondo avrei potuto avere altri antenati; e così avrei preso il volo da un altro nido; così da sotto un altro tronco sarei strisciato fuori in squame. Nel guardaroba della natura c’è un mucchio di costumi: di ragno, gabbiano, topo campagnolo. Ognuno calza subito a pennello e docilmente è indossato finché non si consuma. Anch’io non ho scelto, ma non mi lamento. Potevo essere qualcuno molto meno a parte. Qualcosa d’un formicaio, tronco, sciame ronzante, una scheggia di paesaggio sbattuta dal vento. Qualcuno molto meno fortunato, allevato per farne una pelliccia, per il pranzo della festa, qualcosa che nuota sotto un vetrino. Un albero conficcato nella terra a cui si avvicina un incendio. Un filo d’erba calpestato dal corso di incomprensibili eventi. Uno nato sotto una cattiva stella, buona per altri. E se nella gente destassi spavento, o solo avversione, o solo pietà? Se al mondo fossi venuto nella società sbagliata e avessi tutte le strade precluse? La sorte, finora mi è stata benigna. Poteva non essermi dato il ricordo dei momenti lieti. Poteva essermi tolta l’inclinazione a confrontare. Potevo essere me stesso, ma senza stupore, e ciò vorrebbe dire qualcuno di totalmente diverso.Giov@nni