Mondo Parallelo

SOLE DI MAGGIO


Qualche volta sento il fruscio delle foglie che m’inonda l’idea,e corro dopo luci colorate,corro dopo un sogno, un sogno dentro me. Sento il soffio dell’idea che sorge da sé. Mi fermo un istante, c’è come un velo nell’aria, in questo sole di maggio. Gli alberi scuotono il capo, narrano in silenzio la storia della loro primavera. Il campo vicino alle case più in là è un tappeto giallo, falciato, disseccato.Sta conversando con un praticello ancora verde. Stanno parlando del loro prossimo viaggio entro la terra. Un suono di campane unisce il prato e il campo nella brezza leggera, che scioglie ogni nodo dolcemente, come il ricordo di una cara vecchia carezza. E poi lo vedo.Un colore rosso acceso scuote il silenzio e, lo stesso,si fa tangibile nell’immenso di un astro sognante, incandescente, tra roghi e cirri e foreste sempreverdi dove scorre l’acqua che gorgoglia chiara. Scorre, scava piacevolezze arcane, asimmetriche di anelli nel garbuglio mistico dei fili, nell’intensa preziosità dell’esserci.Ceralacche rosse a suggello di un destino clandestino nel vago rumore di un soffio di vento. E nello sbadiglio rosa dell’aurora il divenire danza e piroetta cedevole più nella forma che nella sua sostanza. E in ogni giravolta, sbigottito il giorno si destreggia, mentre la notte tra le sue braccia, aspetta.                                                                 Giov@nni