Mondo Parallelo

GOCCE DI SALE


Una gelida ombra insegue i miei passi. Per inebriarmi della luce del mattino, volgo il viso alle nuvole grigie di sopra, che passano lente e poi si infrangono l’una con l’altra, come vetro che, colpito da un ruvido sasso, si frantuma in mille pezzi; nuvole, passano,  come lacrime nere colano dal volto di una donna che piange la sua tristezza e la sua miseria in una valle arida e pensante. Mi avvicino a lei con la dolcezza di un gatto, timoroso ma desideroso di chiedere perché; e stretto nella sua mano un fiore che non ha profumo, solo per dire che conta anche lei, con il suo pianto nel mondo fatto di ghiaccio. La mano, ruvida e minuta si ritrae, poi prende il fiore, sorride e lo stringe nel petto, con la malizia del gabbiano imperatore: piume bianche, le ali piegate a racchiudere il cielo, purificate dall’acqua ove galleggia il suo cuore che pulsa di fronte al cielo. Ci sono molte pietre lungo il sentiero della nostra vita, dalla nascita fino alla morte. Pietre su cui inciampiamo, pietre che bloccano il nostro cammino, pietre che usiamo per costruire muri attorno a noi e soffocare i nostri sogni, ma ci sono anche pietre speciali. Lastricano i pensieri che portano al cuore. Aprono le porte del nostro spirito e costruiscono porti sicuri per i nostri sogni. E nessuno, tranne il sentimento, mi ha insegnato così bene il modo di metterle insieme in un variopinto arcobaleno, cosicché ogni colore riflette il dono di queste pietre, il colore del sole scomposto nei suoi colori più belli, quelli che ormai sono tutto ciò che rimane del mio spirito bambino. Insieme con frammenti di cuore che pur divisi continuano a battere, nell’ombra allungata d’una donna che adesso sorride, a coprire la mia, lungo il litorale d’una spiaggia deserta, con tante orme indistinte cancellate dall’onda che arriva e poi si allontana. Mare lontano, una spiaggia, sabbia fredda, una donna che trascina il suo passo fatto di piccoli passi, ogni passo una goccia di sale, risucchiata dall’acqua che brontola e poi s’acquieta, silenzio, e nel silenzio un battito d’ali. Giov@nni