Mondo Parallelo

A VOLTE


A volte mi guardo dentro e ci penso, altre volte scuoto il capo e mi dico: “se è così che male c’è? E poi è la tua mente che decide, anche se non fai nulla per contrastare quello che sai essere una cosa importante”. E il passato ritorna con i suoi ricordi e poi ecco le passioni che vengono a galla, tra il caldo infernale d’una spiaggia assolata, tra giovani che si baciano e si accarezzano guardandosi negli occhi e promettendsi grande amore. Io che fingo di dormire, ascolto e sorrido, da dietro gli occhiali da sole, anche, con un sospiro ogni tanto,  e un po'  d’invidia, non lo posso negare. E penso, poi lascio il pensiero per afferrarne un altro e poi ritorno su quanto mi va di scrivere adesso relativamente al primo impulso che mi detta il cuore, quello di adesso, quello di ieri, quello che ad altri qui vicino appartiene. Ecco… sì… mai gettarsi perdutamente né in un burrone, né nelle braccia di una ragazza che sappiamo non amarci, perché quando la ragazza se ne va, ci porta via l’anima che, senza riserve, le abbiamo consegnato e noi restiamo “disanimati”. A questo punto ecco, secondo me, i percorsi da fare  per spegnere l’incendio che brucia l’anima. Questi percorsi possono essere: la vendetta, che dà soddisfazione al momento ma non emancipa la coscienza, e la “svalutazione”, che svilisce la persona amata un tempo idealizzata ( e qui sbagliamo due volte: prima idealizziamo accecati dalla passione, poi ci adiriamo perché la persona non corrisponde alla nostra idealizzazione. In fondo abbiamo fatto tutto da soli, ma la colpa, ai nostri occhi, è sempre dell’altro, naturalmente). Oltre alla vendetta e alla svalutazione, possiamo correre il rischio del “cinismo”che, a partire da un’esperienza finita male, generalizza  e conclude che l’amore è  sempre una delusione, e chi crede nel grande amore è  solo un ingenuo. Il cinismo può  spingerci fino al “disprezzo di sé” e indurci a considerare come esperienze negative e spregevoli, quelli che erano vissuti come momenti emotivi intensi e stupendi al tempo della passione. Non facciamoci del male quando amiamo,  gettandoci perdutamente tra le braccia dell‘altro sapendo che è solo per un nostro capriccio, senza sentimento. Non dimentichiamo, infine, che quando un amore ci lascia, non soffriamo solo per quella  perdita, ma forse è soprattutto per l’offesa narcisistica di chi non è  stato in grado di legare e tenere incatenato  un amore. Ed essere sconfitti sul piano del potere, non fa soffrire di meno di quanto non faccia la malinconia di un abbandono. Ma, queste mie elucubrazioni, od “avvertenze”, altro non sono che i moniti di un “vecchio” che la passione giovanile non è disposto, o perlomeno, non vuole più riuscire a capire! Sarà poi vero… mi chiedo? No certamente… no! Solo un mio pensiero  e null’altro, o sarà il caldo che mi fa divagare sranamente in maniera troppo seria… non so!Giov@nni  (By Samsung)