Mondo Parallelo

FANTASIA


L’estate, e il tempo che vola tra il caldo di un respiro; già  mi sono promesso che non verrò a cercati, forse tra le ali della notte ti vedrò abbracciata al disco della luna. Forse, forse la tua immagine dipinta rimbalzerà tra le stelle, forse non riuscirò a fermarla nel fotogramna  rubato all’istante, in cui per farlo mio, ho chiuso gli occhi. E la notte ti sogno, e non riesco a immaginare che si parlerà di me per le strade; no non ti verrò a cercare in questo angolo di cielo, in questo sogno strano in cui cammini con il volto di cera, vestita di rosso. No, non occorre in questo momento, capire che questa vita fa tutto da sé, e poi in quest’ultima vetrina affacciata al cielo, cercare nello specchio un’immagine sbiadita di un amore che ha lasciato impresse le sue labbra rosso vivo. Come aspettare il tempo, camminare piano, usare le parole, quelle più sincere, quelle più vicine, quelle più sicure; tu sei la pioggia e dietro ai vetri cadi, come le stagioni ti adagi tra le braccia di un momento strano, che nella vita mia nasconde abissi di malinconia. E senza avere paura di perdermi, nel rumore di fondo del mondo che mi passa accanto, mi lascio trasportare da un soffio di vento. Tra gli asfodeli nascondo un tesoro fatto di spicchi di sole, che un giorno, magari domani, verrò a cercare. Cielo fatto di ovatta, nuvole rosa che sorridono da dietro alle gocce che cadono a tratti. I colori, mi accorgo, sono in grado di cambiare un mondo che non sapevo di poter vedere, scoprendo che, in fondo, non sento bisogno più di niente e che la notte col suo colore nero è  un’illusione e no, non scende giu nel cuore se io non voglio. Ma io sono con te ogni giorno perché di te ho bisogno, anche se, a volte, mi fai male e, vorrei dire, di certo non conviene con te giocare, e rincorrerti nel vento, se poi sono io a pagar tutte le pene. E adesso, vorrei gridare che non voglio di più di un semplice sorriso, adesso che tra le stelle affaccia un nuovo sole. Come una musica lieve che per quanto la carezzi plasmandola sulla tastiera di un pianoforte, le note si intrecciano da sole appena le penso, perché  scritte nel cuore. E poi volare su, ancora più su di ieri e sentire che il tempo a poco a poco, consuma la mia allegria, finché, in fondo al cuore come neve, piano, piano scende la nostalgia. Ma se il cielo sorride, canterò, piangerò, riderò finché ce la farò, finché  una parte di me vorrà volare, fino a sentire che ormai non resterà niente di così importante come questo giorno vissuto così, tra cielo e mare, e il sole che ancora non vuol tramontare.Giov@nni