Mondo Parallelo

BATTITI


Perché poi sentire un’irritante musica stridente quando dentro c’è il desiderio di un silenzio fatto solo di melodie? Perché lamentarsi di questo e di quello o mal parlare di persone che non conosciamo, se noi stessi non sappiamo chi siamo? Perché oggi tutto sembra dorato se soltanto ieri ci sembrava fatto di fumo più nero del nero? Ed oggi non è ieri e domani è come oggi, solo che diverso è il suo modo di presentarsi agli occhi a seconda di quello che dentro preme, e ci invade il cuore. E quanto mi piace, a volte scoprire, che c’è chi ride e contento mi guarda negli occhi, quando parlo con lui di inutili cose, per scaramantico gioco, per prenderci in giro ad ogni battuta, pur sapendo che dentro di sé non esiste il sorriso! È bello sapere che tutto scompare inghiottito da una parola più  dolce e sincera di altre, che nulla costa a chi la riceve ma che mai è stata detta. Egoismo lo chiamo, o intransigenza nel voler inabissare con frasi condite di amaro, una debole essenza che in fondo altro non cerca al di fuori d’una mera presenza. E batte, tra un tic ed un tac, l’orologio lontano che scandisce le ore, sulla facciata d’un primo piano che appartiene ad un bar, presso la riva, tra uno stretto passaggio fatto di palme  che ondeggiano al sole. Batte, sì, batte stanco ogni ora sotto il sole rovente, meridiana di fuoco nel deserto che aspetta di aprirsi dinnanzi, ad accogliere dalla fronte di sudore imperlata, le stille e far crescere un fiore. E tutto diventa più lento lungo la riva del mare, tra un fruscio d’ali lontano e un grido di bimbi che corron tra le lingue di sabbia affioranti dall’acqua; colori rubati all’arcobaleno, nel giorno che inghiotte le ore più calde con il suono del vento che soffia il suo grido, portandomi in viso il granello di sabbia caduto dal palmo d’una mano protesa ad afferrarne di nuovi. Granelli di sabbia, come stelle che cadono e sembrano soli, fiammelle accese, giù dal cielo per noi ad accogliere della gente, nei deserti del cuore nascosi e più veri, ogni giorno che passa, i loro pensieri nel vortice bianco, immenso, e mai spento, dei desideri.Giov@nni