Mondo Parallelo

LO SPECCHIO


Sono esatto e d’argento, privo di preconcetti.Qualunque cosa io veda subito l’inghiottiscotale e quale, senza ombre di amore o disgusto.Io non sono crudele, ma soltanto veritiero quadrangolare occhio di un piccolo iddio.Il più del tempo riflettosulla parete di fronte.E’ rosa, macchiettata.Ormai è da così tanto tempo che la guardo, che la sentoun pezzo del mio cuore. Ma lei c’è e non c’è.Visi e oscurità continuamente si separano.Adesso… sono un lago. Su di me si china una donnacercando tra le mie acque di scoprire quella che lei è realmente.Poi a quelle altre bugiarde si volta:alle stelle lontane che brillanocome candele o alla luna.Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.Sono importante per lei. Anche lei viene e va.Ogni mattina il suo viso si alterna all’oscurità.In me lei ha annegato un ragazzo,da me gli sorge incontro,giorno dopo giorno, un vecchio lineamento, mostruoso mutamento di vita che passasì, vita che passa, avanti, ruga su ruga.Si fa strada tra le ossa come un brivido freddopoi di colpo scompare erisale per le vene,erompe nella pellein zampilli di sognofatti carne. E interroga le nubiil mio vago senso dinostalgia di riflessi doratirimasti attaccati alle pareti del cielo. Poi tra mille luci che mi baciano,la mia anima si mette alla ricercadi qualcuno che la sfiori, come uno sguardo fugace tra le ombredi questa notte piena di nascosti sospiri.Dai cespugli li colgo per assaporarne la freschezza e pochibastano perché il corpo s’apra in due,avido di ricevere in se stessoaltro corpo che sognimetà e metà, sogno e sogno, carne e carneuguali in figura, in amore,in desiderio. Giov@nni