Mondo Parallelo

NON C'ERA UOMO


Guardai: non c'era un uomodissi scrutando l'orizzonte.Il corpo era fatto di sabbia,l'anima era piena di stupore,le mani accarezzavano un'ombrache usciva silenziosa da una macchia di verde.Non c'era un uomo quella seraquando il silenzio esplodevarompendo i cristalli del corpo,le mani cercavano un appiglionell'azzurro di un cielo squarciato.Guardai: non c'era un uomo,nessuno per darmi un sorrisonel deserto di idoli abbandonati,in quella luce di stelle accesaa ritmi di geometrie di cielo.Nel deserto le rose sono di pietra,i giardini sono un'illusione,i fiori sbocciano con la lunamaturando al passo dell'uomo,il mio passo, lento tra i sassi.Guardai: non c'era un uomoe nascosi il volto fra le mani.Mi sentivo trafitto da una lama di silenzio, un coltello dolce affondatonel cuore, una lama di ghiaccioche non lascia niente al di làdel desiderio di chiudere gli occhie sognare l’azzurro. Nel deserto delle mie sensazioni più belle,nella semplicità che, a tratti,mi confonde con quelle.Ho udito il canto di un cignoinvocare la gioiaansante, appannatad’alito di vento:la lanterna era accesa.Berrò le guance d’un bimboe gusterò il suo sorrisomentre nel buioin silenzio tremantescorre una carezza.Rammento, sì mi rammentosulla soglia esausto,inquieto nel cuore,il miracolo alatofatto di parole apiedi nudi.E poi quella luce che filtra sanguigna dalla camera oscuraimpressa lentamentesulla pellicola del passato.E nell’urlo silenzioso, è nascosta la voce che solo una volta ricordo di avere udito, che graffia, morde e macchia un cielo dipinto di colori roteanti come gli inviluppi di un angelo che cade.Sporca quel grido le bianche vesti di sangueperché allora, e soloallora capisco, che sulla terra anche gli angeli devono morire.E allora la mia anima si nascondein una grotta stillante lacrime,lacrime che non bagnano le gote, lacrime che sono come fuocoche non si estingueracchiuso tra i massiche non lo fanno evadere. Così, sì, a bruciare il desiderio d’essere quello che mi sembraa volte, solo di vedere,o solo ciò che nella mia cecitàcredo ci sia, ma non vedo.Non sazio di vicende domate,presenzio del tutto ciòche non mi appartieneimmune alle pose e… vestito di sbagli.S’affolla la mente di ombre remote e di smessi costumi.E, in lontananza, negli accesi lumi del cielo,bisbigliano donnedi taciuti dolori o di freschi sorrisiper un palpito di cuoreo certamente per un sospiro d’amore. Giov@nni