Mondo Parallelo

LA CITTA' DI TUTTI


La morte non è niente. Parigi vive ancora, Parigi è sempre lì con la sua bandiera, con la sua fratellanza, con la sua tolleranza, la sua facilità di espressione, con la sua voce di libertà. E mi sussurra attraverso la bocca di ben 127 morti, in una notte qualsiasi, una notte che sembrava come tante altre, tra le musiche di un concerto con addosso un vestito nero: ” La morte non è niente, sono solamente passati dall'altra parte, è come fossero nascosti nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l'uno per l'altra lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare, che sa di mille luci accese, adesso, in tutto il mondo, in tutti i monumenti del mondo, e lo saranno sempre". Un blu, bianco e rosso che appartengono all’umanità intera, simbolo di un mondo che è rimasto in silenzio, attonito, sgomento, e non si fermerà oggi, né domani perché la libertà non ha prezzo né età; tu, città ferita, parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato con me. Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme a respirarci sopra la tua torre di ferro. Prega, sorridi, pensami! Il tuo nome sia sempre la parola familiare di prima: lo pronuncio senza la minima traccia d'ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza. “Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente?”, tu mi dici, “solo perché sono fuori dalla tua vista, solo perché sono stata ferita a tradimento?” Non sono lontana, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace, la pace di quanti non l’hanno mai cercata e senza volerlo in me per sempre, segnati da un atroce destino, l’hanno… trovata. Giov@nni