Mondo Parallelo

ASPETTAMI


Notte che copri di nero le cose che adesso non riconosco più, notte di stelle lontane come macchie di bianco su un quadro dipinto da un folle e mai finito… In questo silenzio che riempie ogni cosa, in questa notte di stelle, in questo mare fatto di nuvole nere, aspettami, non ti lascerò sola. Ho visto una luce brillare lontano tra mille altre più forte che come un cuore pulsava. Mi sono lanciato a rincorrerla per bruciarmi col suo calore la pelle. Quante volte tu mi hai cercato, quante volte non mi hai trovato! E nel buio sentivo gridare strane parole in una lingua lontana. Quante volte volevo sapere se dovevo venirti a cercare o eran solo parole d’amore che nel cuore non riuscivo a tenere. Quelle sere sentivo che avevo ormai perso il mio asso di cuori; nella mano, solo il due di bastoni… Troppo poco per poterti donare quello che tu da me volevi trovare. Poi ho visto quel varco nel bosco, una fata mi ha detto dov’è, solo io ne conosco il segreto, basta fare… uno, due, tre! E si apre una porta segreta che si chiude poi dietro di me. Come Alì e i quaranta ladroni, solo che… non ci sono tesori, ma soltanto le fate e gli gnomi. Nei miei occhi leggevi i segreti, che per me volevo tenere, solo che avrei dovuto giocare quella volta il mio re di denari: sarei stato sì senza rivali ma avrei perso il mio gioco d’amore. Quello che tu volevi da me, solo adesso ho capito cos’è! Troppo tardi per ritornare, e spiegarti che come un bambino io piangevo qui dentro di me. Troppo tardi per riprovare, per trovare il coraggio di dirti che ancora dovevo cercare, che non ero sicuro di me. Sempre insieme in quel mondo diverso, parallelo a quello che c’è, lì saremo felici noi due, correremo abbracciati così… Sempre insieme in quel mondo di fate, senza invidie né falsi pretesti, tu, sarai la più bella che c’è! Senza invidie né compromessi anzi, solo uno ce n’è… E’ una cosa che non ti ho detto…L’ho scordata ma non mi pento, solo adesso ricordo cos’è: tu dovrai fidarti di me, sì, dovrai… fidarti di me. Sento il suono di questo silenzio che è fatto di battiti e di sospiri lontani e di musiche dolci ma tristi. E il vento da sotto la porta è come volesse intonare un magico suono di flauti e di arpe birmane. E tra i mille suoni una voce, la tua, che flebile dice: “ritorna, ritorna perché ho paura! Ho paura del vento, del suono del tempo che passa in questo silenzio che riempie ogni cosa"... E' solo un sussurro che viene più forte e mi spinge ai confini del nulla: “Che aspetti non lasciarmi mai sola!”. Ed il silenzio risponde per me in questa notte di stelle…In questo nero colore che riempie ogni cosa, nel buio dipinto di stelle in una notte un po' nera, che forse pensandoci bene a cercarla, in fondo... non c'era! Giov@nni