Mondo Parallelo

IL GIARDINO DELLE FATE


Scandisce il tempo la mia anima inquieta in assolo di ricordi,  in volteggi di speranza; e tutto è ticchettio d'istanti sospesi mentre la memoria scava ed il campanile riporta il suono che non dimentica passi e cadute in questa vita. Non ci sono più lucciole a dare grazia al buio, e nello stagno secco, il coro delle rane non accompagna il fruscio dell’orzo. Non molto resta di quel tempo fanciullo: solo i miei occhi antichi e un raggio di luna a rischiarare parallele solitudini. Lentamente muore il buio e lascia il mare di ogni tempo abbracciato al mio dolore. Lentamente si dipinge e sale il soffio dell'immenso e prende forma un nuovo cuore. Lentamente nasce amore e sento l'alba che mi avvolge come sogno vola da ogni fiore. Una fata ed un mago d’argento, come delfini emersi dalla luce del mare, avvolti da luce azzurrina, insieme compiono la più grande magia. Uniti nei corpi e nelle menti, turbinando immobili su pietra nera, vorticando e bevendo primordiali flussi, insieme compongono la danza delle ore. Hanno fermato il tempo. Hanno placato il vento. Hanno riempito di stelle il cielo. Hanno dato luce al giorno. Ed ora donano calore alla neve e dolcezza al mare. Hanno passato un arco di pietra fissato nel tempo, hanno vissuto ai confini del mondo ed ora sono persi nel loro turbinare, incantati dalla loro stessa danza, ubriacati dai flussi primordiali. Stanno fermando il tempo. Stanno vorticando nel vento. Riempiono di luce il giorno, riempiono di sogni la notte. Hanno donato morbida neve al monte e splendidi riflessi al mare, piccoli grandi sogni cadono in un pozzo profondo, così, ai confini del mondo. Giov@nni