Mondo Parallelo

ORIZZONTI SOSPESI


Ti sento compagna, anima mia, quando ti svegli e sbadigli annoiata, immersa nel mio silenzio, quando i pensieri aprono finestre e si perdono nel vento polveroso che spazza i marciapiedi portando con sé voci sconosciute che poi ritornano in cerca di risposte, cadendo piano, lontano da dove sono venute. Certamente è bello raccogliere i frammenti di pensieri che il vento mi ha strappato sotto forma di parole mai dette o solo sussurrate. I miei, vorrei cadessero nel mare, così come una leggera manciata di sabbia fatta di tanti minutissimi granelli, e ciascuno prenderebbe la forma della montagna più alta da cui si è staccato prima di venire sminuzzato dal tempo. Ognuno poi galleggiando nel mare, acquista di nuovo un suo sapore e una sua forma, e tra il dolce e l’amaro il suo percorso si perde tra sentieri sconosciuti, per far parte d’un silenzioso mondo fatto di trine sospese e di nuvole bianche che solcano il cielo per poi ricadere con le gocce di pioggia che scendono piano con il loro fruscio. E, come il silenzio prima del temporale, delle foglie sui rami immobili prima che s’alzi il vento, lo stesso che si confonde con il mare calmo della sera, il mio, si lamenta come fosse prigioniero d’una scatola colma che non ha altro colore al di fuori di quello indistinto che agli occhi la cela. E’ un silenzio che grida e che batte tra le pareti di cartone chiedendo soltanto d’essere ascoltato. E da dietro questa scatola apparentemente vuota, in silenzio parlo al silenzio, perché la mia voce vuole arrivare al cuore ma prima sono arrivati i miei pensieri, perché il filo che mi collega al respiro del mondo è proprio lui. Il silenzio della voce, il silenzio dei gesti che lascia parlare quello che troppo spesso rimane… in silenzio. Quello stesso, che, quando m’accorgo d’aver aperto la scatola che lo imprigiona, diviene per me preziosa compagnia perché è la voce delle mie emozioni, e per l’appunto, pensandoci bene, sì, non credo che esisti, silenzio, in modo assoluto, perché quando la bocca tace e non vi sono sillabe da pronunciare, parla la mente; quando tace la mente… è il cuore a parlare! Giov@nni