Mondo Parallelo

COLD SPIDER


Buio nella stanza, una sensazione strana, non so, mi sono svegliato d’un tratto: “chissà!” Mi sono detto, “eppure stavo sognando” e ancora del sogno ho il dileggio. Buio nella stanza, tranquillità delle ore piccole e silenzio, quasi ne sento il rumore come fosse un brusio lieve. Mi giro e cerco di riprendere il sonno, e magari rincorrere il sogno di prima, “vediamo!”. Tu eri lì e non lo sapevo in quel momento, no, non lo sapevo. Appeso ad un filo invisibile che dal soffitto avevi teso in un attimo senza rumore alcuno, nel silenzio d’un istante impercettibile e piano a dondolare sopra il mio viso, ma non lo sapevo, nel buio non potevo capire e nemmeno t’avrei scorto, fosse solo per un attento guardare di fronte a me. Piano, chissà poi perché proprio vicino a me, piano; non riuscivo a dormire, come qualcosa o qualcuno m’osservasse e aspettasse ch’io andassi ad abbracciare Morfeo nuovamente. Non ho acceso la luce, pigrizia, forse, oppure non avevo timore e non valeva la pena di farlo… perché poi farlo? Supino, un braccio sotto il cuscino a riprendere il sogno interrotto come un fotogramma d’un film da agganciare ad un altro e poi via fino alla fine. Macché! Apro gli occhi nel buio come a cercare di sentire una voce, e resto con l’orecchio teso a cogliere un impercettibile rumore. Ma solo una sensazione che non posso definire altrimenti dall’essere strana e quasi dolce nel suo manifestarsi ai miei sensi. Poi, come un freddo contatto tra le labbra, un piccolo tocco che mi fa sussultare. Una volta, e poi di nuovo… Allungo la mano ma non sento nulla, però la sensazione è così strana che accendo subito il lume vicino. Tu eri appeso sopra il mio viso, un filo trasparente oscillava e tu eri nera macchia all’estremità. All’altezza delle mie labbra. Non nascondo un certo senso di fastidio e scosto l’amico ragno che non voleva risalire sul suo filo. Lui risale veloce vedendo che non sono tanto propenso a condividere i suoi otto occhi e le sue zampe marrone chiaro. Un attimo, scompare nel soffitto e non lo vedo più per quanto cerchi con lo sguardo qua e là. Chiudo la luce e mi scappa un sorriso… “ma dai!” In fondo era un bacio, freddo ma era come un bacio che mi ha sfiorato, le labbra… ecco timidezza forse, di una femmina… di ragno! "Buona notte anche a te", sorrido, chissà… Domani, sì domani, chissà, quando sentirò una sensazione fredda sulle labbra non avrò paura, forse… non so! Un bacio freddo… ma solo perché freddo è il tuo sangue. Sorrido, sorrido e ritorno a dormire. "Buona notte piccolo essere curioso, buona notte, magari scusami per il mio timore!"."Ma", tu dici, "un bacio per quanto freddo, è sempre… un bacio!". "Va bene, va bene, ho capito… ho capito! Suvvia non t’arrabbiare!".Giov@nni