Mondo Parallelo

SEGRETO


Ho un segreto, ognuno ne ha sempre uno, dentro; sì ognuno lo ha scelto o lo ha spento, ognuno, volendo e soffrendo. Ma nutro un dubbio. Non sarà mai inutile certo, ascoltarne l’eco, consultarlo in segreto! Ho un segreto! L’ho letto nel cuore profondo nascosto, quasi invisibile e in fondo celato. Mi sono chiesto più volte cos’era, ma non ho trovato risposte. So solo di certo che ieri già c’era qualcosa che non conosco; un segreto che forse segreto poi tanto non è, ma è un segreto che non so capire, forse la mia voglia di dire quello che nel sole vorrei far scomparire per poi rivedere coperto di azzurro, e afferrare con forza, a piene mani, quello che sembra voler fuggire e celarsi ai miei occhi di colpo senza preavviso, per ritrovare nel cuore domani. E di nuovo un diluvio di parole. Certo ho un segreto ma quale? Lettere d’alfabeto strappate a forza dallo scrivere il pensiero di ieri, come pesci all’amo che parlano nello scheletro salino a rendere leggibile la storia di un altro mattino e di un sole più rosso che mai. E di nuovo imparare la strada per aprire la porta e fare entrar un vortice d’aria; eccomi lì come un piccolo insetto a cogliere nuove immagini di vita e di luce dai pianeti in cielo addormentati, che magari al nostro, curiosi, si affacciano e si indignano per la nostra arroganza, e la nostra stupidità. Esercizio estremo sull’antico elemento del respiro atterrito da un nuovo desiderio di rinascere e di trovare le strade della coscienza smarrita; del calore d’un abbraccio mai dato, della voglia di stringere chi mai mi ha scordato, del sorriso d’un bambino che mi guarda curioso perché ho la barba e lui non capisce se addosso ho un qualcosa di finto, o se davvero nascendo, quella cosa sul volto dipinta, a lui non l’hanno data! Magari lui pensa, se la sono scordata! Dov’è andato il sole adesso che piove? Dove si son nascosti i sogni del mondo, le corse affannose a rincorrer una farfalla nel cielo? Dov’è finito dei piccoli cuori il tepore quando ti tendon la mano per stringer la tua? Dov’è andato a finire, di lacrime pieno, il pozzo scavato nel cuore dell’uomo, per riempirlo ancora una volta del suo disegno egoista di vincere gli altri e se stesso, per fare d’ogni foglia caduta da ogni albero chino, adesso che l’inverno comincia a far capolino, un nido di fuoco, un urlo che s’alza per nascondere il pianto che s’ode vicino? Dov’è finito tutto quello che prima era vero e colorato di giallo e di azzurro? Sì, davvero, dov’è finito quell’arcobaleno che prima, da un capo all’altro del cielo, tra la polvere che dalle stelle nascoste cadeva, baciava coi suoi sette colori la terra? Se poi la terra mentre io la guardavo un po’ stanco, è scomparsa nelle pieghe del cielo? Ho un segreto, sarà questo che mi è uscito dal cuore? Sarò io che magari ascoltando il silenzio qui attorno, mi son detto  senza indugiare poi tanto: “Ma tu… cosa vuoi?” Certo non so! Adesso proprio  no... ci penserò... sì, ci penserò, ma adesso... adesso, non so! Giov@nni