AELLE62

ultimo giorno


VenerdìBeh venerdì ho passato quasi tutta la giornata con la mia sorellina Paola. Poi la sera sono uscito di nuovo con i miei nipoti perché poi sarei andato a dormire da loro visto che sono più vicini alla stazione ferroviaria. E così quella sera col magone in gola ho preparato il mio borsone che dall’arrivo erano diventati due di cui uno con regalini vari per la famiglia. Paola mi aiutava a mettere tutto nei borsoni e così dopo aver preparato tutto e controllato che non avessi dimenticato nulla le ho detto: adesso devo andare sorellina. Lei mi ha accompagnato giù fino all’auto che poi dovevo anche riportare a Gisa e dopo le ultime parole dette mi è venuto come uno scatto d’ira perché in due secondi ho rivissuto una partenza che anni fa ho odiato ed abbracciandola forte e con le lacrime agli occhi le ho detto a voce alta….Ti voglio bene….porca miseria e tu non sai quanto. E così piangendo sono salito in macchina, ho girato la chiave e mi son voltato guardando quel viso triste che si sforzava di sorridermi.Porca vacca, mentre guidavo dovevo asciugarmi gli occhi perché  un paio di volte ho rischiato di andare a sbattere. Sono giunto a casa di Gisa a renderle l’auto che mi aveva prestato per le vacanze e dopo aver chiacchierato un po’ anche lì saluti abbracci e commozione.I miei nipoti mi hanno portato a fare un giro per Salerno….l’ultimo! Poi siamo ritornati a casa e Lina mi aveva già preparato il letto riposatore.La mattina dopo, sabato, Mio cognato Antonio e mio nipote Vincenzo mi hanno accompagnato alla stazione. Anche Lina ho abbracciato forte, ma senza commuovermi più di tanto perché con lei c’è sempre stato come un filo invisibile che ci unisce ed i nostri silenzi non hanno bisogno di commenti o parole per…parlare.Una breve attesa ed il treno inizia la sua marcia. Vedo allontanarsi gli occhi emozionati di Vincenzo e pian piano la mia città. Son seduto al mio posto e dentro ho un groviglio di belle emozioni miste a tanta tristezza. Strana sensazione: non so cosa mi succede, ho il magone e gli occhi lucidi non mi permettono di leggere un giornale che ho comprato eppure ho come una sensazione di felicità. Mi sembra di dare i numeri o di aver bevuto troppo. Guardo fuori i paesi che si alternano nel viaggiare del treno e tra qualche ora sarò in Liguria. Di nuovo a casa dove ci sono due angioletti che mi aspettano. Ma ritorno anche alla triste realtà di una lontananza che non riesco proprio a non farla pesare.Termina qui la mia scrittura sulle mie ferie di quest’anno e voglio concludere con un grazie a coloro che mi hanno letto in questa mia avventura.Un abbraccio ai passanti ed ai residenti del mio blog dall’amico Gipsy