AELLE62

Realtà della vita...


Hic! (il linguaggio del bevuto)  Cosa faccio in questo posto?me lo chiedo ora tosto,forse qui mi han portatovisto ch’ero ormai andato… non mi reggevo neanche in piedie spero che tu or non mi vedi,perché quest’uomo non assomiglia…alla sua compagna: questa bottiglia. Un tempo ero felice e sicuroe come si dice, quasi lo giuro…ero un uomo elegante e distintoma ormai il gin su me ha vinto, hic! Amavo una donna più di me stessoed ora la penso molto più spesso,per un uomo più ricco sei andata viae pensando a quel giorno che nostalgia…hic così quella sera da Tom son andatoed una bottiglia mi sono scolato,sperando di cancellare per quella serala mia sofferenza sempre più vera…hic! Iniziai così la discesa di vitache invece con te era tutta in salita,persi il lavoro, che umiliazione,ero il migliore in quella stazione… molti i guai che ho combinatoperché bevendo mi ero assopito,la mano d’amici ho pur rifiutatocredendo di essere ancora ferito…hic oramai la strada è la mia dimorain lei m’abbandono aspettando l’aurora,sicuro di essere arrivato alla finedella mia storia che pur m’opprime…hic or c’è qualcosa che m’accarezza:la pioggia che batte e di vento la brezza,intorno tutto continua a giraree con la mano non riesco a fermare…. case, palazzi, un gatto randagioche vedo doppio e s’avvicina adagio,gli dico va via che non sono in gradodi offrirti qualcosa, hic, io mangio di rado! Ma a me s’avvicina e mi fa le fusain questo vicolo buio di luce soffusa,accarezzo quel gatto come per scusaaprendo la giacca che prima era chiusa…hic! Mi alzo ma inizio a barcollareeppur continuo a camminare,un posto all’asciutto voglio trovareaffinché le mie ossa potran riposare… Dormi tranquillo mio amico gattinotanto vedrai, che ritorna il mattino…magari domani troverai un padrone che ti faccia dormire tra tante poltrone…hic!!!