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"gioie" della vita

Post n°376 pubblicato il 06 Luglio 2010 da aelle62
 

Ciao amici, mò ve ne racconto una.

L’altro ieri mi è toccato un giro di consegna in quel di Bussana frazione di S. Remo. Dovevo consegnare bibite a due spiagge e poi altri clienti. Una delle due spiagge che per ovvi motivi non cito, aveva un bel po’ di roba ed un lungo discesone da fare col carrellino per effettuare la consegna. Il sole sembrava avesse in mano un martello. Faceva un caldo bestiale e dopo la seconda discesa ero sudato come se avessi fatto la doccia completamente vestito.

Continuavano le discese e le martellate del sole ed ogni tanto qualche goccia di sudore mi entrava negli occhi e mi abbandonavo a quella goduria naturale (provare per credere). Mi era rimasta ancora un po’ di merce e mentre a denti stretti continuavano le mie imprecazioni arriva un pulmino bianco che si affianca al mio furgone. Mentre davo un’occhiata alla bolla di consegna per mettere la merce sul carrello, l’autista scende e fa uscire dal retro del veicolo una pedana. Da dentro una donna giovane fa così scendere una carrozzella occupata da un ragazzo che forse avrà avuto non più di vent’anni. Era seduto quasi come se dormisse tutto accasciato su un fianco. Era un ragazzo autistico di quelli che la vita ha voluto sembrino proprio dei vegetali. Poi la donna si è girata verso l’interno del veicolo ed ha fatto scendere una bambina credo di cinque anni. La piccola camminava appoggiandosi ad un bastone a tre piedi metallico ed aveva la gambine storte. Sono rimasto a guardare come pietrificato per quella scena. Poi mentre l’autista cercava parcheggio la donna ha iniziato la discesa guidando la carrozzella e mentre il ragazzo non diceva una parola la bimba felice diceva: siiii il mareee,

dove ci mettiamo? Chiedeva alla donna. Bello voglio fare il bagno. Vi giuro che quelle parole mi hanno fatto esplodere il cuore in mille pezzi. Era così felice per così poco mentre dondolando camminava piano che sembrava non avere nessun problema. Ero fermo aspettando che arrivassero in fondo per scendere col carrellino e mentre quella bimba esultava ancora ho pensato: che vita di merda!!!!! Io che continuo a lamentarmi per il caldo mentre ci sono persone che in confronto non potranno mai avere neanche il piacere di correre tra i prati non potranno far ridere il loro cuore per la felicità di un ballo….

In quel momento i miei occhi bruciavano, ma non per il sudore, ma per la commozione di una lacrima che li riempiva.

Strano a dirsi ma quel maledetto sole non lo sentivo più, la fatica era sparita e ad ogni altra discesa guardavo sulla sabbia quella bambina felice. Felice per quell’acqua blu che forse non aveva ancora visto ma che la faceva gioire. Un altro pensiero è andato a quella donna giovane che faceva un mestiere in cui non servono lauree, non servono specializzazioni, ma cuore grande, predisposizione altrui e tanta comprensione. Queste doti o le hai o non le puoi comprare ne studiare da nessuna parte. A lei ed a tutte quelle persone che fanno lo stesso lavoro io mando un abbraccio forte e di cuore perché essi non sono persone normali ma persone speciali. Degli angeli veri che riescono a trasformare un bimbo triste che la vita ha voluto nascesse così, in un bimbo che gioisce stringendo un pugno di sabbia tra le mani.

                                                             GIPSY

 
Rispondi al commento:
isry
isry il 11/07/10 alle 08:18 via WEB
vedi che i Pinco Pallo esistono? essere capaci di stare a bocca aperta non per il solito paio di chiappe-al-vento ma per una botta al cuore non è così Gipsy anzi... quei bimbi sono tristi solo quando li si tratta tristemente senza sognare sulla loro vita... Tu hai visto quel sogno e la sua luce ti ha accecato (da cui i lucciconi) e queste tue mi rammentano la frase del priore di Barbiana "non ci sta maggiore ingiustizia che fare parti uguali fra persone diverse". e per reintegrare la giustizia non occorre altro che il cuore.
 
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