Stanco, alla sera, cerco ristoro nel mio piccolo rifugio,Assorto nei miei pensieri resto scrutare il cielo grigio,Enormi nuvole nere fanno la loro comparsa in lontananza,Si odono tuoni, lampi rischiarare il cielo, pioggia in abbondanza. Prendo il diario, custode fedele delle mie emozioni,La mia amica penna è pronta a trascrivere le sensazioniSopra una pagina che, pian piano, prende forma e coloreRacconta di voi, di me, della mia vita e del mio umore. La mano prosegue con fare incalzante, veloce e precisoA rappresentare quel che il mio pensiero ha già decisoInaspettatamente, però, si verifica un disastroLa stilo non scorre, si blocca: non c’è più inchiostro! Mi fermo, penso e mi convinco che è un segno del destinopoggio più in là il diario, mi dirigo verso il camino,rilassato, tendo le mani verso il fuoco: che calore!È rosso, è intenso: riscalda il corpo ma non il cuore. Con lo sguardo cerco il mio amico diario: eccolo qui di fianco,Il desiderio di proseguire è forte ma il mio pensiero è stanco.Vorrei portare a compimento quel che di questa storia mancaMi impegno, ma è inutile, questa parte di pagina resterà bianca.
