LOCA & ISA

Mele marce


Inviatomi da Gianluca Assirelli(Giovani dell'Italia dei Valori), amico di Blog.Cosimo Mele, 50 anni, una moglie e tre figli, cattolico brindisino eletto a Brindisi nelle liste dell'UDC. Ma la droga - precisa lui - non l'ha mai vista. Anzi, vi dirò di più, non aveva visto nemmeno le due puttane in camera. Per lui quelle erano due signore coi tacchi a spillo: due crocerossine pronte ad alleviare le sofferenze provocateda una serata di intenso lavoro (una giornata estenuante, quella di venerdì scorso: duecento votazioni, le dichiarazioni di voto…) protrattasi fino a notte fonda.Non sono un moralista; per me, ogni essere (senziente e adulto) è libero di fare quello che più gli piace; tanto più che la crocerossina coi tacchi a spillo (quella che s'è sentita male) ha anche dichiarato che il cliente era uno che pagava quanto pattuito senza fiatare. Un "evviva!" all'onorevole: almeno non ha tentato di far valere la sua autorità per averla gratis!Questa squallida vicenda, consumatasi, per puro caso, nell'albergo simbolo della Dolce Vita (l'hotel Flora in via Veneto a Roma) è una vicenda dai tratti foschi ed ipocrita. Ed è, sopratutto, una vicenda che, per svariati aspetti, mi fa incazzare.Innanzitutto mi fanno incazzare tutte le storture ipocrite (quelle prodotte dai paladini della Famiglia, di Dio e della Chiesa) che, inevitabilmente, tornano alla mente. A rincarare la dose - se ce ne fosse bisogno - ci sono, poi, le frecciatine (avvelenate) lanciate, subito, dai colleghi di partito dell'onorevole, pronti a mandarlo almartirio pur di scrostarsi di dosso, il prima possibile, il letame che, inevitabilmente, è schizzato in seguito al fattaccio. Ma soprattutto, a farmi incazzare maggiormente, sono le dichiarazioni (false e) ipocrite rilasciate dall'onorevole stesso: «No, non sapevo fosse una prostituta». Ma mi faccia il piacere! Caro onorevole Mele,se lei ha deciso di dimettersi lo faccia, vivaddio, a testa alta. Ammetta la debolezza e finiamola qui.Già, le dimissioni… è probabile (molto probabile) che, dopo il caso del Senatore di Ambulanza Nazionale, ci ritroveremo dinnanzi ad un nuovo corso che definirei del «Figliol prodigo»: l'accoglimento e poi il perdono. Probabile che il neo-forzista Selva (ebbene si: ha lasciato An per andare ad arricchire la già folta selva di malfattoridi Forza Italia) faccia scuola: a Settembre, l'onorevole Mele potrebbe stupirci con dichiarazioni arzigogolate che "lo costringerebbero" a revocare le dimissioni. All'orizzonte, insomma, con molta probabilità, si profila l'ennesima puttanata. Ed infatti l'ultima dichiarazione è questa:Giornalista:Lei fa parte di un partito, l'Udc, che della difesa della famiglia ha fatto una bandiera.Mele: «Lo so, e per questo ho deciso di dare le dimissioni dall'Udc. Ma non vedo perché dovrei dimettermi da deputato, anche io sono un uomo con le mie virtù e le mie debolezze».-- "CHI RINUNCIA ALLA LIBERTA' PER RAGGIUNGERE LA SICUREZZA, NONMERITANE' LA LIBERTA' NE' LA SICUREZZA."(B. Franklin)