LOCA & ISA

Beijing 2008


In quest'ultimo periodo si è sentito molto parlare della disastrosa e ingiustificata repressione, da parte del governo cinese, ai danni dei monaci e di tutti quei manifestanti Tibetani che si battono in maniera democratica e pacifica per avere l'indipendenza dal Governo Popolare Cinese. Il Tibet è stato libero e indipendente per secoli; il suo diritto all'indipendenza è documentato da tre risoluzioni approvate dalle Nazioni Unite nel 1959, 1961 e 1965. In seguito all'invasione da parte del'esercito cinese - avvenuta fra il 1949 e il 1950 - e alla sua spietata politica repressiva, oltre duemila anni di storia e cultura tibetana sono messi gravemente a rischio di annientamento. Ricordiamo inoltre che questi atti vergognosi e inaccetabili sono stati attuati anche i negli anni 50'-80, dopo l'annessione, quando  circa due milioni di tibetani sono stati uccisi dai soldati invasori. Tra poco in Cina si svolgeranno le Olimpiadi che da sempre rappresentano  un momento celebrativo di fratellanza tra i popoli, tant’è che storicamente, durante il loro svolgimento, veniva interrotto ogni conflitto; inoltre i Giochi sono un’occasione per riaffermare il valore universale dei diritti umani e impedire la violazione dei diritti democratici. A tutto questo il Governo Cinese sta venendo meno e quindi una domanda sorge spontanea: ma che senso hanno allora le olimpiadi e tutti quei valori che ne conseguono se proprio nella nazione ospitante quegli stessi valori vengono calpestati e negati?