EROTIQUE ROOM

NO SEX IN MY LIFE!


Goffa, impacciata, con la testa perennemente fra le nuvole e l’attenzione rivolta sempre ai miei penseri. L’i-pod , i miei libri (che non sono quelli di scuola, però), internet e il mio blog. Il cane, lo sport, la discoteca. Sono normale in tutto, rientro perfettamente nel canone “solito” dei ragazzi della mia età, a malincuore mi vedo rinchiusa in quel gregge di pecorume, insieme a tutti gli altri; se non fosse per una cosa: io non mi interesso al sesso e questo fa di me praticamente un’aliena. Le mie amiche passano giornate intere chiuse in una stanza a cinguettare e a sbellettarsi con rossetti, rimmel e compagnia bella, spendono tutti i loro soldi, centesimi compresi in gonnelline inguinali e top avvinghianti e poi non hanno mai i soldi per le sigarette. Le fottute sigarette che poi devo sempre offrire io a tutte quante; sia chiaro, non sono una tirchia! È che loro ci si sentono belle, ma alcune nemmeno aspirano... Comunque, le mie amiche non si spiegano “come mai una ragazza così bella non sia interessata al sesso”, io che “ovunque guardo vedo solo uomini sbavosi che con gli occhi mi fanno capire -come se ce ne fosse bisogno- che ci starebbero”, insomma se io glielo permettessi. A volte le odio. Devo ammettere però che quando mi capita di incontrarne uno particolarmente sicuro di sé a volte mi ci diverto un po’. Ad esempio: l’altra sera chiacchieravo in un locale del centro con alcuni amici, quando al tavolo accanto al mio ne arriva uno di questa specie; stava con una ragazza bionda che pendeva dalle sue labbra con vomitevoli occhi adoranti. Lui mi guarda due volte o meglio, per due volte non fa in tempo a cambiare traiettoria con lo sguardo perchè sono più rapida di lui. Lei se ne accorge, ma questo lo capisco solo io. La biondina non ha nemmeno il coraggio di farsi vedere alterata, manco avesse paura di un ceffone in piena faccia.. Ok babbeo, l’hai voluto tu; e tu, bionda, stai pure comoda che al tuo bello ‘sta sera ci penso io... Inizio con gli sguardi. È incredibile come gli uomini si eccitino con un paio di occhiate ben mandate. Prima di tutto lo catturo così, lo scemo. Una volta preso all’amo il gioco è facile, basta la frase giusta detta al momento giusto. La bionda gli parla in sottofondo e lui annuisce matematicamente ma io so che sta ascoltando oltre il suo tavolo, oltre la voce di quella che fino a dieci minuti fa era “la preda della sua serata”. Lui ascolta la conversazione al mio tavolo, ascolta me. Lo so e per questo sono particolarmente brillante. Le mie frasi sono ironiche, veloci, taglienti. Lui sorride, lo vedo un paio di volte. Lei si alza, va in bagno. Lui mi fissa, senza nemmeno curarsi che lei abbia voltato l’angolo. Lui mi fissa. Ce l’ho! È mio! Bang! Colpito. A questo punto lo spiazzo la prima volta. Dico qualcosa di molto sexi e guardandolo mi alzo, consapevole che lui non può farlo perchè sta sicuramente “curando” il cappotto della bionda; vado al bancone a ordinare da bere. So che i suoi occhi sono fissi sul mio culo, quindi cammino ancheggiante ma con passo sicuro. Fa molto “puledra selvaggia” e serve a tenere incollato lo sguardo. Arrivo al bancone e piegandomi e sporgendomi per bene gli mostro come curvo bene il fondo schiena; ordino un cuba libre; mi serve qualcosa che entro un quarto d’ora si annacqui con il ghiaccio sciolto, non mi devo ubriacare (ubriacarsi è un pessimo errore! Si vuole sempre superare il limite e, nel mio caso, si perde il senso di quello che si fa). Quando torno al tavolo la bionda è lì e ha già riattaccato a parlare. Mi siedo ma lui non mi sta guardando. L’ho spiazzato e ora lui vuole fare lo stesso. Prevedibile. Accendo una sigaretta e la fumo aspettando la sua mossa che arriva quando non l’ho ancora finita. Lui si alza, si passa le mani dal petto alla vita (come per tastare il contenuto di invisibili tasche) e va verso il bagno. A metà strada si gira e mi guarda. Ok, arrivo. Ma sappi che sarà peggio per te. Mi alzo, faccio l’ultimo tiro e un sorso di cuba. Lo seguo. Quando entro in bagno lui è appoggiato al muro in una posa da “Fonzie” che gli si addice poco ma si vede che l’ha già provata (magari con la biondina...). Io non dico una parola e fissandolo fin dentro all’anima vado verso di lui. Una mano va sul petto, l’altra gliela metto in faccia. È perchè vorrei dargli uno schiaffo ma non posso, rovinerebbe la scena. Piano piano avvicino la bocca al lobo del suo orecchio e glielo mordo. Gli tappo la bocca e gli lecco il collo. Lo guardo, faccio per baciarlo ma mi scosto, ripeto la mossa un po’ di volte. Lo guardo, gli sorrido. Lui è fuori di sé. Sa che ha poco tempo e sa che lo sto facendo impazzire. Quando gli metto una mano fra le gambe, viene, miseramente nelle sue mutande. Missione compiuta. Sorrido e vado a lavarmi le mani nel cesso delle donne. E poi vado a godermi l’espressione “sicura di sè” che avrà spiegando alla biondina come il flaccone del sapone sia esploso proprio mentre lui era lì per lavarsi le mani...