a tutto campo

Scalfari, Grillo e Veltroni


Scalfari, Grillo e Veltroni. A leggere il fondo di Scalfari su Repubblica, e, nel contempo, la notizia, dove Grillo annuncia di voler fondare un suo partito, preoccupando Di Pietro, che sia pronto per le elezioni regionali dell’anno prossimo, trovo interessante il nesso di concetti tra i due, che reputo molto distanti tra loro, in senso culturale, per il modo in si propongono. Dice Scalfari che siamo al punto di lanciare l’allarme rosso. Dice Grillo che siamo alla frutta e che l’assalto alla diligenza è iniziato per cui entro breve, finiti i soldi, lo stato fallisce, anzi è già fallito, e tutti ne pagheremo le drammatiche conseguenze.Scalfari elenca e analizza, con puntualità, i provvedimenti intrapresi dal governo e ne individua le falle. Difende, giustamente, l’operato del Presidente Napolitano riconoscendogli la prudenza che è consapevole degli ulteriori disastri causerebbe fosse altrimenti.Denuncia il menefreghismo dei governanti, nella fattispecie di Tremonti, e il comportamento opportunistico della Lega, che di questa situazione gode.Grillo non è (questo è chiaro a tutti), un politico e non capisco quale è il suo scopo nel fondare un suo movimento politico, tuttavia anche lui, come Scalfari, ha capito che l’Italia, in quanto stato, è al capolinea con il rischio di derive non propriamente democratiche.Credo che ogni italiano si sia reso conto della effettiva situazione della nostra Nazione e non possa fare a meno di soffermarsi a pensare che sono problemi di ognuno di noi.Possiamo facilmente notare che in questi ultimi giorni, il governo, ha dovuto cedere ai ricatti di parte della sua stessa maggioranza. Ogni operazione finanziaria è frutto di richieste clientelari con il ricatto, sempre presente, di abbandonare la nave. Tremonti tende tranelli alla Banca d’Italia cercando di svuotarla e non solo dei soldi.Bossi dice che la manovra per il sud è congrua e condivisibile. Allo stesso tempo Calderoli la condanna insieme a tutto il popolo leghista. Strategie. La Lega, tutta, ha sempre ben presente qualè il suo obbiettivo. Dobbiamo ricordare il disegno politico del professor G. Miglio. Se l’Italia è allo sfascio allora quel disegno si avvicina sempre di più. La divisione dell’Italia in macroregioni indipendenti. 150 anni di storia unitaria buttata al vento? Certo che la così detta classe politica ci ha messo tutto il peggio per arrivare a questo.In questo contesto abbiamo un presidente del consiglio inadeguato e sempre più ricattato, e ricattabile, da più parti e non sempre per motivi politici.Abbiamo anche un PD, che fortemente impegnato nella campagna congressuale, stenta nella sua azione di forza di opposizione.Infine il nostro buon Veltroni, insieme ad altri desaparecidos, presenta il disegno di legge per il conflitto d’interesse. Questa è un’iniziativa che mi fa ridere. Abbiamo avuto le redini in mano più volte in questi ultimi quindici anni e tu presenti una proposta di legge simile, quando, probabilmente, a breve tutto implode e tutto sarà rimesso in discussione, compresa la nostra libertà. Complimenti.