VUOLSI COSI' COLA'

VIRGILIO


Publio Virgilio Marone, il piu' importante poeta di Roma, nasce ad Andes, nei pressi di Mantova, nel 70 a.C. Le origini contadine della famiglia sono una leggenda diffusa dai biografi per dare valore autobiografico alle sue opere. La sua estrazione, in realta' non è modesta, dato che segue studi letterali e retorici prima a Cremona, poi a Milano, quindi a Roma. Uomo di vastissima cultura, vive in un periodo di grandi conflitti politici, ma la fine di Giulio Cesare e la costruzione dell'impero da parte di Augusto. La vocazione poetica lo spinge a rinunciare alla carriera politica per dedicarsi alla scrittura, coltiva nell'otium nella vita di campagna. I suoi primi componimenti, non sempre attribuibili con certezza, sono raccolti nell'Appendix Vergiliana. Seguono quindi le dieci egloghe denominate Bucoliche e le Georgiche, poema didascalico in dieci libri, che tratta il tema dell'agricoltura e del contatto con la natura. Il suo capolavoero è l'Eneide il poema che celebra, in dodici libri, la potenya di Roma attraverso la costruzione della storia della famiglia di Augusto, la gens Iulia, discesa da Iulo ( Ascanio), figlio di Enea. Il poema narra, infatti, le avventure di Enea dalla caduta di Troia fino all'arrivo nelle coste del Lazio e celebra la pace dell'epoca augustea. La stesura dell'opera si rivela tormentata: Virgilio si reca in Oriente per verificare alcuni particolari del poema prima della revisione finale ma, di ritorno, si ammala e, sul letto di morte, cerca invano di farsi consegnare il manoscritto dell'opera per bruciarla, poiche' incompiuta. Muore Brindisi, appena dopo lo sbarco, nel 19 a. C. ed è sepolto a Napoli. Nato prima della venuta di Cristo, è considerato  in epoca medioevale un profeta del cristianesimo. Dante lo definisce " lo mio maestro e " l mio autore" e lo sceglie come guida di viaggioattraverso l'Inferno e il Purgatorio, simbolo della religione umana.