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Sono alla frutta


 Lascialo, mollalo, digli di non chiamarti e di non contattarti più per almeno due mesi, se mi fosse arrivato il messaggio “grazie mi togli un problema” quando gli hai scritto di non venire da te lo avrei impalato…  Mio fratello che mi chiama e mi dice: dato che so che sei sola a capodanno vieni da noi, siamo in casa, almeno non sei con noi… sono diventata un caso umano. Un caso al quale molti danno consigli che so essere giusti. “lui non ti ama, o almeno non ti ama come vorresti tu, quindi liberati e comincia a vivere la tua vita”… E’ tutto vero, lo so. Sono una cogliona (passatemi il termine, data la situazione) lo sono sempre stata. Ho sempre accettato situazioni che non mi piacevano perché non potevo credere che non funzionasse. Ho passato 20 anni dietro a un uomo che non mi amava e non mi aveva mai amato e al quale, non so perché, facevo paura, per cercare di risolvere i problemi, con lui che quando parlavo si addormentava appoggiato al frigo. Io non ce la faccio più. Non ce la faccio più a cercare di capire i problemi degli altri e a non trovare nessuno che possa prendere in considerazione i miei. Non ce la faccio più a sentirmi rifiutata, messa da parte nei giorni di festa, usata solo nei giorni lavorativi per poche ore  e di fretta. Non ce la faccio più sentirmi dire ti amo e poi ritrovarmi lasciata in un angolo. Non ce la faccio più. Non ce la faccio più a sentirmi l’amata, la sola, l’unica quando c’è tempo e “mi dispiace, ma il lavoro (la famiglia) vengono prima di te, quindi sei tu che devi pagare, sei tu che devi ritirarti in un angolo, sei tu che devi sparire”. Non ho più cartucce. Mi hanno spremuta a dovere. Non c’è più polpa.